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Terzo settore, aspettando il "Runts day"
Ancora due mesi di tempo per gli adeguamenti degli statuti degli Enti del Terzo settore (Ets), ma sono molti gli aspetti ancora da capire. Facciamo chiarezza tra scadenze rinviate, incertezza e tanta confusione

Ancora due mesi di tempo per l’adeguamento degli statuti degli Enti del Terzo settore (Ets). E’ quanto prevede il Decreto Sostegni (art. 14 comma 2 del DL 41/2021), che, visto il perdurare della pandemia, sposta la scadenza dal 31 marzo al 31 maggio 2021. La scadenza riguarda la possibilità di adottare le modifiche statutarie previste dal Registro unico nazionale Terzo settore (Runts) nelle modalità e maggioranze previste dall’assemblea ordinaria, anziché quelle più complesse dell’assemblea straordinaria. La richiesta era partita anche dalle pagine de “La vita del popolo”, dove però si auspicava di spostare la scadenza a fine 2021, ma probabilmente il Governo ha ritenuto che a maggio la pandemia sarà scomparsa. Due mesi però non serviranno a niente se il Runts non entra a regime. Tuttavia le principali tipologie di Ets, cioè Odv (Organizzazioni di volontariarto), Aps (Associazioni di promozione sociale) e Onlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale) non sono nella stessa situazione. Proviamo a far un po’ di chiarezza.
Per le Odv e le Aps strada in discesa
Le Odv e le Aps sono state premiate dalla nuova normativa sul Terzo Settore perché sono state individuate come specifiche tipologie anche nel Registro del Terzo settore. Per loro vale la trasmigrazione automatica: in pratica i dati saranno trasferiti dall’Agenzia delle Entrate automaticamente nel Runts. A queste eventualmente sarà richiesto l’adeguamento dello statuto dove necessario, ma gran parte di queste si sono già adeguate; pensiamo per esempio ai Circoli Noi, associazioni Aps, che hanno già svolto nel 2020 le loro assemblee.
Per le Onlus totale confusione
Totale confusione e incertezza riguarda invece le Onlus, sia le associazioni che i rami di un ente ecclesiastico. La qualifica di Onlus è stata abrogata. Non si capisce perché abbiano tenuto valide le Odv e Aps ed eliminato letteralmente le Onlus. Tale abrogazione non è ancora operativa e lo diventerà con l’entrata in vigore della nuova parte fiscale per il Terzo settore che scatterà a partire dal periodo d’imposta successivo all’autorizzazione della Commissione Europea. Se questa arriverà entro il 2021, l’abrogazione sarà il 31 marzo 2022.
Perché hanno usato l’accetta con le Onlus?
La qualifica di Onlus ha garantito in questi anni molti vantaggi fiscali. Infatti l’applicazione del Dpr 917/86 prevede l’irrilevanza tributaria dei proventi derivanti dall’esercizio di attività commerciali, legate alla sfera istituzionale. Con la famosa decommercializzazione, si permetteva alle Onlus di svolgere attività escluse dall’imponibilità fiscale, che per la loro natura invece lo erano. Questo ha portato evidentemente a delle situazioni estreme, basti pensare a quelle multinazionali camuffate da Onlus. Ma, come accade sempre, si è fatto prima a buttar via tutto, l’acqua sporca con il bambino, e a pagarne le spese sono state le tante realtà associative Onlus che in questi anni hanno tenuto una condotta impeccabile e sostenuto migliaia di iniziative di volontariato, attraverso uno strumento semplice e adeguato come l’Onlus. Ora c’è la necessità di trovare nel Registro del Terzo settore la giusta collocazione.
Il Registro day
La data fatidica di avvio del processo rimane sempre quella di operatività del Registro Unico nazionale Terzo settore. Tutto dipende da questo. Siamo in attesa della data, il Runts day, che molti hanno collocato al 30 di aprile, ma notizia di questi giorni, pare sarà il 30 giugno. Aspettiamo e vediamo. Ma se avevamo chiesto la proroga a fine anno per il rinnovo degli statuti, una ragione c’era, e cioè aspettare che il Runts iniziasse a vivere e operare, perché alla fine questo è il fulcro. Se ora si sposta il Runts day a giugno, che senso ha la scadenza del 31 maggio per gli statuti?
Commissione europea
Ecco che entra in scena l’Europa. L’intero regime fiscale per gli Ets entrerà in vigore, dicevamo, solo a partire dal periodo d’imposta successivo all’autorizzazione della Commissione Europea circa le disposizioni fiscali (articoli 77, 79, 80 e 86 del Cts) e quindi solo dal quel momento la disciplina fiscale delle Onlus sarà abrogata. Quando questo accadrà, nessuno può dirlo. Se sarà entro questo 2021, il regime fiscale per gli Ets partirà dal 1° gennaio 2022 e quindi entro il 31 marzo 2022 si dovrà richiedere l’iscrizione al Runts. Tutte previsioni ovviamente. Certezze zero anche sul fatto che la Commissione europea approvi l’impianto predisposto dal Codice del Terzo settore. Potrebbe richiedere delle modifiche o addirittura cestinare tutto, e quindi si sarà solo perso tempo. Se per le Odv e le Aps, quando sarà mai l’ora fatidica, vale la trasmigrazione automatica, le Onlus invece entrano nel limbo.
E quindi per le Onlus?
E quindi cosa fare? Cambiare gli statuti già ora? Da parte nostra un semplice consiglio: meglio non far niente. Non si ha né la data certa del Runts day, né la data certa del provvedimento della Commissione Europea. Se proprio qualcuno vuol far qualcosa, potrebbe approfondire i termini e i requisiti per entrare nel Terzo settore, individuare la sezione più idonea del Runts, riscrivere lo statuto. Si può anche approvarlo con l’assemblea ordinaria, basta inserire l’opzione di entrata in vigore posticipata. Ricordiamo che dal momento dell’iscrizione al Runts, l’ufficio del registro ha 60 giorni di tempo per verificare la sussistenza dei requisiti e disporre l’iscrizione o chiedere integrazioni. In questo caso, anche se si deve tornare in assemblea, per gli adeguamenti, ormai nel Runts si è entrati.
Rami Onlus degli Enti Ecclesiastici
Per questi vale lo stesso discorso che per le associazioni Onlus. Qui non c’è da variare lo statuto, ma un regolamento. Si potrebbe anche preparare il documento seguendo la normativa delle Ets e individuare la sezione più appropriata del Runts. Il nuovo regolamento, che va redatto in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata, deve passare per l’approvazione canonica, quindi meglio predisporlo per tempo. Come per tutte le Onlus entro il 31 marzo del periodo d’imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea, l’Ente ecclesiastico per il ramo Ets deve far richiesta di iscrizione al Runts. Anche qui scattano i 60 giorni di tempo per verificare la sussistenza dei requisiti e richiedere eventualmente integrazioni.
E chi non è Odv, Aps, Onlus?
Le associazioni che a oggi non risultano iscritte ad alcun Registro di settore, le associazioni di fatto, quelle non riconosciute, pensiamo per esempio agli “Amici Trattori d’Epoca”, possono iscriversi al Runts a partire dal giorno successivo alla data del Runts day. Questi enti ora non godono di nessuna agevolazione fiscale, che invece potranno avere entrando nel Runts. Ma possono anche non entrare nel Runts e rimanere come sono. Niente avevano e niente avranno. Stesso discorso vale per gli enti di nuova costituzione, per i quali non è previsto alcun requisito temporale minimo per presentare la domanda di iscrizione.
Enti con personalità giuridica
Per quanto riguarda invece l’iscrizione al Runts degli Enti con personalità giuridica, pensiamo ad esempio alle Fondazioni, meglio rivolgersi direttamente a un notaio, che dovrà verificare la sussistenza delle condizioni previste dal codice del Terzo settore per l’iscrizione dell’ente al Runts, oltre che la presenza del patrimonio minimo richiesto, ovvero 15 mila euro per le associazioni, 30 mila euro per le fondazioni.
Conclusioni
La richiesta di proroga della scadenza per l’adeguamento degli statuti degli Enti del Terzo settore ha riportato l’attenzione su un mondo che sembra interessare solo agli addetti ai lavori. In conclusione, cosa fare? Stare fermi e aspettare almeno la data del Runts day.