La situazione dei palestinesi nella striscia di Gaza (ma anche in Cisgiordania), è sempre più drammatica...
Impatto del digitale e delle serie televisive nell’incontro organizzato da Famiglie 2000

“Per educare un bambino ci vuole un villaggio” recita un antico proverbio africano. Ma qual è il significato in relazione alle sfide educative poste dal digitale? Come possono le famiglie mettere in pratica il concetto di “villaggio educativo”? Sono queste alcune delle domande alle quali abbiamo provato a rispondere, portando l’esperienza dell’associazione Famiglie 2000 odv, attiva sul tema quanto mai attuale dell’educazione digitale.
Innanzitutto il richiamo al “villaggio” implica l’impegno di un’intera comunità rivolto all’educazione delle nuove generazioni. A livello pratico significa considerare un bambino come un bene non solo per la famiglia, ma anche per l’intera comunità, chiamata a mettere in rete le migliori risorse per supportare le famiglie nel compito educativo: in sintesi potremmo dire che l’educazione eè un impegno collettivo, non solo un compito familiare. Il richiamo al “villaggio” è ancora più importante se pensiamo alle sfide educative poste dal digitale.
Negli ultimi decenni il processo di digitalizzazione ha aumentato la complessità del compito educativo dei genitori, in quanto la connessione permanente legata all’uso degli smartphone implica per tutti delle scelte che riguardano “tempi, luoghi, modalità e contenuti di accesso ai social media”.
Per le nuove generazioni l’ingresso in questa condizione è sempre più accelerato e i genitori si trovano spesso impreparati sia dal punto di vista tecnico, che da quello delle scelte educative, stante la crescente pressione esercitata dalla società. Dopo la pandemia, inoltre, il tempo trascorso da bambini e ragazzi davanti agli schermi è aumentato, rendendo più urgente una presa di coscienza da parte dei genitori rispetto ai rischi di un uso precoce delle nuove tecnologie digitali (es. perdita di sonno, concentrazione e soglia di attenzione, sedentarietà, perdita della vista e problemi di postura, dipendenze varie) e alle necessità di un’educazione digitale pensata in modo coordinato da parte di una comunità.
È per questo motivo che, come associazione, abbiamo condiviso le linee del progetto “Patti di comunità per il benessere digitale”, un “patto di corresponsabilità” che si è diffuso a livello nazionale grazie all’iniziativa del Centro di ricerca benessere digitale dell’Università Bicocca di Milano e di tre associazioni attive nell’ambito della media education (Media educazione e comunità, Aiart Milano e Sloworking). L’obiettivo del progetto è quello di mettere in rete le famiglie, coinvolgendo altre agenzie che operano nell’educazione dei giovani (scuole, associazioni, oratori e istituzioni locali) al fine di definire una serie di regole condivise sul mondo digitale attraverso la stipula di un vero e proprio “patto digitale”. Nello specifico le regole sulle quali è basato il progetto sono cinque: 1) sì alla tecnologia, nei tempi giusti; 2) preparare l’autonomia digitale; 3) regole chiare e dialogo; 4) adulti informati e responsabili; 5) serve una comunità per educare a un uso sano del digitale.
Il progetto può essere contestualizzato in base alla realtà territoriale nel quale si sviluppa e per questo motivo la nostra Associazione ha promosso l’avvio dell’iniziativa nel Comune di Mogliano Veneto, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, della Provincia di Treviso, della Conferenza dei sindaci Ulss 2 Marca Trevigiana, del Forum provinciale delle Associazioni familiari e dell’Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e i minori. Il percorso ha portato il gruppo di lavoro (docenti e genitori) alla presentazione del “Patto digitale di comunità” il 23 maggio scorso, grazie anche alla collaborazione delle scuole e di diverse associazioni del territorio, a riprova dell’importanza della rete al fine di promuovere una cultura che aiuti le nuove generazioni e gli adulti impegnati nelle principali agenzie educative a comprendere che “la sfida dell’educazione digitale si vince solo mediante un percorso condiviso, che sostenga i genitori e le famiglie nel difficile e meraviglioso compito educativo”.
Il patto digitale di Mogliano Veneto si sviluppa attraverso 3 concetti fondamentali: consapevolezza, gradualità, regole condivise. L’associazione ha attivato la mail pattidigitali@famiglie2000.it, invitando tutte le famiglie a visitare il portale nazionale dei Patti digitali, dove sono disponibili i “tre patti già realizzati e divisi per fasce d’età”, ai quali si può aderire sottoscrivendo il presente modulo al link www.pattidigitali.it/moglianoveneto.
Il percorso sviluppato a Mogliano Veneto è diventato un modello che l’associazione sta promuovendo in altri comuni della Provincia di Treviso, a riprova di quanto il tema sia sentito dalle Amministrazioni locali, dalle famiglie e dalle istituzioni scolastiche. Come adulti abbiamo il dovere di ascoltare i giovani, cercando di capire i loro bisogni e mantenendo una linea comune rispetto all’educazione digitale. Ricordiamoci sempre che l’esempio vale molto più di tante parole e se chiediamo ai nostri giovani di avere un rapporto sano con il digitale, quello stesso rapporto deve essere improntato alla consapevolezza dei rischi e delle opportunità da parte degli adulti stessi.
Familiando 2025, promosso dall’associazione e aperto a tutte le famiglie del territorio che si è svolto domenica 21 settembre a Treviso, alla Ghirada, è stato l’occasione per affrontare un altro tema sfidante per genitori e figli in materia di educazione digitale. Ospite d’eccezione, la professoressa Stefania Garassini, dell’Università Cattolica di Milano e membro del board nazionale dei Patti digitali, ha parlato dell’impatto delle serie tv sul nostro comportamento, su pensieri, giudizi e decisioni. In qualsiasi ambiente educativo, che si tratti della propria famiglia o della scuola, diventa sempre più urgente comprendere quale sia lo sguardo sulla vita, le persone e le relazioni veicolato dalle serie tv e conoscere la logica che le orienta, in modo da essere consapevoli e attrezzati per compiere scelte adeguate alle vere esigenze personali e familiari. Anche in questo caso, di fronte all’abuso degli schermi e all’iperconnessione digitale diventa fondamentale far passare il concetto di “corresponsabilità educativa scuola-famiglie” e ciò può avvenire solo avendo chiari quali sono i ruoli e, soprattutto, che il rispetto dei ruoli è alla base di una condivisione di valori. Come associazione Famiglie 2000 odv siamo impegnati quotidianamente nella interlocuzione con le Amministrazioni locali, le Ulss, le Istituzioni scolastiche e le altre associazioni del territorio per promuovere il “valore della rete” perché pensiamo che solo collaborando è possibile affrontare sfide che investono le nostre comunità: non vogliamo occupare spazi, ma generare processi che aiutino adulti a giovani e costruire insieme il nostro futuro.