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Gli ambulatori di prossimità per chi non ha tessera sanitaria

Presidi che attuano il diritto costituzionale alla salute

Nel nostro territorio sono due, e nascono all’inizio del 2022, ma fanno parte di una rete di Ambulatori medici solidali, o Ambulatori di prossimità, una trentina in tutto il Veneto, che si occupano di dare assistenza medico sanitaria alle persone prive di documenti o di tessera sanitaria.

Sono sportelli che, come ha spiegato il coordinatore sanitario del presidio di Castelfranco Veneto e direttore dell’ufficio di Pastorale della salute della diocesi di Treviso, il dottor Loris Confortin: “Vanno verso l’attuazione del diritto costituzionale alla salute, occupandosi di persone invisibili, che tuttavia hanno esigenze di salute reali e concrete e che, in alcuni casi, se non gestite, oltre a un problema individuale, possono comportare anche un problema per la salute pubblica”.

Nel Trevigiano, come detto, questi ambulatori sono due, gestiti in collaborazione con Enti del terzo settore e Ulss 2, e sono nati dallo stimolo della Regione Veneto, che, con la delibera di Giunta 1030/2021 “Iniziative sperimentali per facilitare l’accesso alle cure per le persone in condizione di povertà sanitaria attraverso enti del terzo settore”, ha dato il via alle iniziative.

Si trovavano a Castelfranco, all’interno dell’ospedale San Giacomo (padiglione K al primo piano) e a Montebelluna, ma da qualche mese quello di Montebelluna è stato trasferito nei locali della Madonnina, a Treviso. Vi lavorano medici, infermieri e personale amministrativo, tutti in maniera gratuita e volontaria.

La sanità veneta fornisce gli spazi e il ricettario del sistema sanitario nazionale (ricettario rosso), mentre a gestirli sono enti del terzo settore. L’odv Cittadini ovunque si occupa dell’ambulatorio di Castelfranco, mentre Cittadini volontari di quello montebellunese, ora a Treviso.

A chi si rivolge il servizio

Gli ambulatori sono destinati alle persone in situazione di fragilità e prive di medico di medicina generale, tra questi, nel dettaglio, cittadini italiani privi di residenza (e, quindi, di tessera sanitaria), cittadini stranieri regolari privi di residenza, cittadini stranieri irregolari, cittadini stranieri che hanno presentato domanda di permesso di soggiorno, in attesa di convocazione da parte della Questura. Tra chi arriva agli ambulatori ci sono persone di tutte le età, giovani e anziani, stranieri, soprattutto dall’est Europa, ma anche da diversi Paesi africani e dal Medio Oriente (Afghanistan, Pakistan, India...) e italiani senza tessera sanitaria, uomini e donne.

Le prestazioni offerte dagli ambulatori

Gli ambulatori offrono piccole prestazioni infermieristiche, le consulenze dei medici di medicina generale, prescrizioni sul ricettario del sistema sanitario nazionale, e quindi in convenzione, solo per chi è possessore di tessera Stp (Straniero temporaneamente presente) ed Eni (cittadini europei non residenti, indigenti, che dimorano in Italia da più di tre mesi). “Per tutti gli altri dobbiamo utilizzare il ricettario bianco, quello delle prestazioni a pagamento - spiega il dottor Confortin - , con quello prescriviamo esami di diagnostica e farmaci per pazienti cronici. Per il pagamento delle prestazioni, trattandosi di persone in grave difficoltà economica, migranti irregolari, senza dimora, sono le associazioni di volontariato a occuparsene, con fondi coperti da donazioni”.

Gli ambulatori possono somministrare alcuni medicinali in loco, per pazienti con problematiche sub acute (per emergenze tutte le persone possono rivolgersi al pronto soccorso), mentre per tenere sotto controllo malattie croniche come diabete o ipertensione, i pazienti privi di tessere, a cui le prescrizioni possono essere fatte solo su ricettario bianco, sono aiutati sempre dai fondi delle associazioni del terzo settore e dalle donazioni private.

Oltre ai servizi prettamente sanitari, gli ambulatori forniscono anche servizi amministrativi, indirizzando le persone agli sportelli corretti per ottenere tessere sanitarie, Stp o Eni, e accompagnandoli nell’accesso ai servizi di cui hanno bisogno.

A Castelfranco, oggi, sono presenti 5 medici, 6 infermieri e 7 amministrativi, per un servizio che è attivo il martedì e il venerdì dalle 17 alle 19. In un anno, vengono erogate almeno un centinaio di prestazioni, mentre Montebelluna si assestava sulle 120.

“In Veneto ci sono anche ambulatori aperti tutto il giorno, tutti i giorni - prosegue Confortin -, per esempio a Mestre, dove il presidio di Emergency eroga almeno 1.700 prestazioni all’anno, o a Verona, dove gli accessi sono arrivati a 2.100”. In generale, il personale è sempre aggiornato, accede ai corsi di formazione delle aziende sanitarie e può usufruire dei mediatori culturali dell’Ulss.

Accesso e criticità

Al momento la maggior parte delle persone che si rivolge agli ambulatori di prossimità trevigiani arriva attraverso la Caritas, soprattutto dal Centro di ascolto, dalle parrocchie, dalle associazioni di volontariato e, poi, da pronto soccorso e servizi Ulss, Distretti socio sanitari e consultori.

Nella loro missione di cura, gli ambulatori devono scontrarsi con alcune difficoltà, in primo luogo le paure degli stranieri irregolari, che nel rivolgersi al servizio hanno il timore di essere identificati e denunciati, cosa che naturalmente non avviene, dall’altra parte, il dottor Confortin sottolinea gli ostacoli che si incontrano, anche culturali, nell’agganciare i malati cronici, soprattutto per patologie asintomatiche, che tuttavia hanno bisogno di essere seguite e tenute sotto controllo.

“Da medico dell’Unitalsi - conclude Confortin - sono convinto che esistano persone inguaribili, ma non incurabili e il nostro compito di medici, dunque, è quello di curare tutti, per questo queste strutture sono importanti, ed è importante farle conoscere, poiché, finché non si tocca con mano questa realtà, non ne si può comprendere la portata. Io stesso, prima di avvicinarmi al servizio, non conoscevo le esigenze di queste persone invisibili”. Ai servizi, totalmente gratuiti, si può accedere rivolgendosi ai numeri 327 0706283 o 371 5937319.

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