sabato, 28 giugno 2025
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Basket Treviso: entusiasmo unico!

Domenica 21 febbraio al Palaverde sono giunti gli storici avversari della Fortitudo Bologna. A fare notizia, però, sono gli oltre 5.000 tifosi che gremiscono il palazzetto alle partite della De’ Longhi, capoclassifica della serie A2

Se il verde è speranza, l’azzurro è il colore della rinascita. E che rinascita! Il Treviso basket targato De’ Longhi è in testa al campionato di A2 ed ha consolidato la sua posizione battendo domenica scorsa 21 febbraio al Palaverde gli storici avversari della Fortitudo Bologna. Ma la notizia strabiliante è quella di un Palaverde gremito all’inverosimile con 5.344 presenze, e quasi certamente erano di più. Ci sono da raccontare la vittoria e l’entusiasmo, il coinvolgimento e la passione che sono i veri vincitori anche per il Consorzio Universo Treviso che è nato dalle ceneri della Benetton Basket e che ora si sta riaffacciando alla massima serie.
“Nella storia del basket trevigiano mai visto un entusiasmo del genere - spiega Silvano Focarelli, da sempre la voce del Treviso Basket - forse nel 1984-85 abbiamo avuto lo stesso coinvolgimento da parte del pubblico. Riempire il Palaverde in questo modo è una cosa impressionante”. Infatti la partita che ha visto la De’ Longhi contrapposta alla Fortitudo Bologna, storico avversario dei trevigiani, è stato un sussulto di orgoglio baskettaro trevigiano (ma anche le settimane precedenti, il Palaverde aveva registrato sui 4/5.000 spettatori per ogni partita della De’ Longhi). Una vera e propria calata di tifosi del basket in quel Palaverde che potrebbe essere ribattezzato palazzurro che è ancora la casa del basket trevigiano. La mattina del super match, già alle 10 i parcheggi si stavano riempiendo: alle 11 era tutto pieno. Il più emozionato senza dubbio è il presidente Paolo Vazzoler, prima bandiera, capitano, poi salvatore della patria ed ora presidente: “Capisco a mente fredda che è stata una pazzia, quella di inventarmi presidente a 50 anni quando avevo il mio lavoro da manager; ma questo risultato ripaga da tutto. Soddisfatto? Certo che lo sono. Preoccupato? Un po’ perché quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto per i ragazzi di Treviso, io mi sono immedesimato in loro e se abbiamo fatto qualche passo azzardato, qualche pazzia, appunto, l’abbiamo fatta pensando a questi ragazzi con la speranza di far rivivere loro quei sogni che facevamo noi da giovani per il basket”. Il palazzo si riempie, primi fischi contro i giocatori Fortitudo, poi l’abbraccio con Carraretto, un ex Benetton ora sponda Bologna. Continua il presidente Vazzoler: “Qualche rivalsa? Non direi. Nessuna rivalsa con i Benetton, ci mancherebbe. Se noi siamo qui è anche merito loro nel senso che quello che hanno raggiunto è stato unico (19 trofei tutti lì, appesi... manca il ventesimo, chissà).  Poi quello che è successo è successo. Io penso sempre che abbiano sbagliato ad uscire perché quello che stiamo creando ora lo volevano anche loro. Comunque al di là del vincere o perdere, aver ritrovato tutto questo entusiasmo attorno alla squadra, attorno alla società è qualcosa di unico”. Gli spalti si stanno riempiendo, la mente va a quelle coreografie che i tifosi facevano in occasione della grandi partite contro Bologna, Milano o più in là ancora Venezia, il palazzo verde. Ora si alzano gli occhi e si nota l’onda azzurra che domina, tutti con le magliette azzurre. Ciò che colpisce ancor di più sono i tifosi di tutte le età, non solo i nostalgici, non solo gli ex ultras, ma anche tanti giovani, tante famiglie tutti in maglia azzurra per una coreografia veramente impressionante. “E non hai ancora visto nulla - dice Simone Fregonese, storico addetto stampa e uomo della comunicazione - c’è un entusiasmo mai visto prima, un coinvolgimento unico”. “Unico”: questa è la parola che ritorna un po’ sulla bocca di tutti.
La partita ha inizio dopo l’inno nazionale cantato a squarciagola, ed ha inizio anche una partita sugli spalti. Fatta di cori, slogan, calore allo stato puro. I bolognesi sono assiepati nella gradinata ad est attorniati da poliziotti in assetto antisommossa. Cori, slogan, coreografie incessanti, veramente incredibile il baccano dentro il palazzetto tanto che il centro De’ Longhi Tommy Rinaldi al termine della partita in sala stampa dirà: “C’era un’atmosfera tale che siamo rimasti estasiati, avevamo anche difficoltà a concentrarci”. Fortunatamente tutto è filato liscio e ha vinto la squadra di Pillastrini. Ma, sinceramente, è un dettaglio, importante fin che si vuole, ma un dettaglio. A vincere a Treviso è stata ed è la passione, passione allo stato puro, “unica”.

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