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Euro 5, sarà vero stop?

Supera oggi, supera domani, alla fine è arrivato il castigo. Già, perché il blocco delle auto diesel Euro 5 non è un automatismo che colpisce all’improvviso: è la diretta conseguenza della violazione dei limiti di 200 mg/mc di NO₂ (biossido di azoto) e dei 35 giorni all’anno di superamento del limite giornaliero di 50 mg/mc.
Questi limiti sono stati fissati dalla direttiva europea 2008/50 sulla qualità dell’aria. La Corte europea ha condannato l’Italia per queste violazioni sistematiche, obbligandola ad agire in modo efficace. Tra le misure previste ci sono appunto i blocchi per i diesel più inquinanti: Euro 4 ed Euro 5.
Tutto questo si è tradotto in piani regionali. Il più noto è l’accordo di Bacino padano (Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte), che prevede limitazioni progressive alla circolazione per i veicoli diesel fino a Euro 5 e restrizioni nei periodi invernali, da ottobre a marzo, in caso di superamento delle soglie di Pm10 o NO₂.
I proprietari delle Euro 5 pagano, dunque, le conseguenze di una serie di mancati interventi complessivi e in diversi settori. Siccome non si è riusciti a limitare l’inquinamento, si elimina una quota di questo inquinamento cancellando queste auto. Potremmo dire che è un provvedimento emergenziale, che si abbatte senza grande equità su chi è più esposto.
Eccoci, dunque, al fatidico 1° ottobre 2025, quando in Veneto entrerà in vigore il blocco dei veicoli Euro 5 diesel nei giorni feriali, dalle 8.30 alle 18.30. Il blocco riguarderà l’Area 1, composta dai Comuni con più di 30 mila abitanti o appartenenti a un agglomerato, e in misura minore l’Area 2, con popolazione superiore a 10.000 abitanti e inferiore ai 30.000, con esclusione dei Comuni appartenenti alle Prealpi e alle Alpi.
Questa misura è già in vigore nei Comuni dell’Area 1 e riguarda le auto Euro 0 e 1 a benzina e le Euro 1, 2, 3, 4 a diesel; nell’Area 2 si applica solo alla prima domenica del mese. Dal 1° ottobre si aggiungeranno anche i diesel Euro 5. Tutte le informazioni puntuali si possono reperire sul sito “Per un’aria pulita” della Regione Veneto.
Non tutto è perduto. Si dà per certa la deroga di almeno un anno a questa normativa per i diesel. Come soluzione estrema, c’è la possibilità di far monitorare la propria auto. Si concedono ai diesel Euro 5 almeno 10 mila chilometri “liberi” ogni anno.
Il controllo verrà effettuato con un piccolo apparecchio denominato Move-In (Monitoraggio veicoli inquinanti), che si installa nella propria auto al costo di circa 20 euro e un abbonamento annuale di ulteriori 20 euro.