Penso che molti, come me, siano rimasti inizialmente un po’ sorpresi dalla elezione al pontificato del...
Diaconi permanenti: il primo "Eccomi"
Ad Arcade il rito di ammissione per cinque. Il nostro cammino - ha spiegato il Vescovo - è sostenuto dall'amore di Dio e con noi cammina sempre Cristo servo, di cui i diaconi sono segno e strumento

Sabato 13 novembre cinque nuovi aspiranti hanno reso pubblico il loro cammino di preparazione al diaconato permanente nella diocesi di Treviso, con il Rito di Ammissione agli ordini sacri, nella celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Michele.
Si tratta di Emanuele Bottan di Sant’Angelo e Santa Maria del Sile, Enrico Carniato di Monigo, Pieraugusto De Pin di Arcade, Michele Gottardo di Giavera del Montello e Luca Taffarello di Silea.
La celebrazione si è tenuta nella chiesa di Arcade, dedicata peraltro al diacono San Lorenzo, accolti calorosamente dal parroco don Mario Marostica e dalla comunità parrocchiale, che in questa occasione ha vissuto anche il primo incontro con il vescovo Michele Tomasi.
Il rito di ammissione è un rito semplice - ha spiegato il vescovo - nel quale questi nostri cinque fratelli pronunciano il loro primo “Eccomi” dopo un periodo di discernimento e di formazione; e insieme ad essi, anche le mogli manifestano espressamente l’adesione e la partecipazione al cammino dei loro mariti. Nella sua omelia, poi, il vescovo, riferendosi a come il vangelo ci parlasse della transitorietà di tante realtà di questo mondo, ha sottolineato però come alla fine resta ciò che si dona, il servizio che si rende al prossimo: ciò che rimane nel tesoro del tempio - riferendosi all’episodio evangelico dell’obolo della vedova - è ciò che abbiamo donato al Figlio dell’uomo e ai fratelli.
Il nostro cammino - ha proseguito il vescovo Michele - è sostenuto dall’amore di Dio e con noi cammina sempre Cristo servo, di cui i diaconi sono segno e strumento: nel loro ministero, infatti, ricordano, quasi plasticamente, che la Chiesa è chiamata ad essere sempre protesa al servizio di tutti, in particolare dei poveri, come ci ricorda papa Francesco nella quinta giornata mondiale a loro dedicata.
La celebrazione gioiosa e molto partecipata, con la presenza della Comunità dei diaconi e delle parrocchie di provenienza dei candidati, è stata un bel segno di come lo Spirito del Signore, nella risposta generosa di questi fratelli e delle loro famiglie, continua a suscitare nella nostra Chiesa diocesana vocazioni per il ministero diaconale.