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Il premio Parise per il reportage a Capuzzi, Iacona e Bertanzon

Alla premiazione, tenutasi al teatro Del Monaco di Treviso sabato 22 settembre, erano presente i componenti della giuria Antonio Polito, Toni Capuozzo, Franco Iseppi e Ilaria Crotti, che ha sostituito il presidente Cesare De Michelis, scomparso di recente.

27/09/2018

Lucia Capuzzi, Riccardo Iacona e Maura Bertanzon sono i vincitori della seconda edizione del Premio giornalistico Parise. Alla premiazione, tenutasi al teatro Del Monaco di Treviso sabato 22 settembre, erano presente i componenti della giuria Antonio Polito, Toni Capuozzo, Franco Iseppi e Ilaria Crotti, che ha sostituito il presidente Cesare De Michelis, scomparso di recente. Assente per motivi di lavoro Corrado Augias. Lucia Capuzzi, del quotidiano Avvenire, si è aggiudicata il premio per la carta stampata con un reportage sulle miniere del Perù dove è ripartita la ricerca dell’oro da parte di 80mila giovani disperati diventati schiavi delle mafie. Accanto a loro sono 14mila le ragazze portate con la forza a prostituirsi in 130 postriboli illegali distribuiti accanto alle cave: questo frutto della crisi sociale contiene anche una preoccupante situazione ecologica causata dal mercurio utilizzato per l’estrazione e gettato poi nei fiumi amazzonici. Riccardo Iacona, vincitore della sezione reportage con “La guerra di Chicago”, è un giornalista di punta della Rai. Il lavoro premiato è un viaggio dentro la città più violenta degli Usa che in 15 anni ha registrato 7.916 omicidi, oltre 500 l’anno.  “Quando incontri qualcuno, devi essere pronto a estrarre l’arma prima che lo faccia lui”, afferma un giovane intervistato. E così, per ogni persona uccisa per legittima difesa, muoiono 34 innocenti. Non è facile togliere la libera circolazione delle armi: chi ci ha provato ha fallito di fronte alla potente lobby dei fabbricanti. “Non costruiamo un mondo, anche qui in Italia, dove a decidere sulle politiche di sicurezza siano i produttori di armi” ha detto il giornalista Iacona. Il suo premio, del valore di 5mila ero, è stato donato a un’associazione che si occupa della ricerca sulle morti improvvise. “Venezia a occhi chiusi”, un viaggio dentro la città con la guida di due ragazze cieche, di Maura Bertanzon è stato premiato per la sezione Veneto. Anna, veneziana, e Giulia, friulana, accompagnano i turisti a scoprire la “Venezia che non si vede”, attraverso profumi, odori, suoni e rumori.
Alla cerimonia erano presenti numerose autorità, ma un ruolo attivo hanno avuto i ragazzi del Pio X, del Duca degli Abruzzi, del Brandolini con le domande sul valore del reportage, sul senso del continuo viaggiare di Parise. Viaggiare significava per lui, ha spiegato Ilaria Crotti, fuga dalla condizione italiana, vedere l’Italia da altrove, come nella Cina di Mao dove lo scrittore ha scoperto chiesette cattoliche che hanno riportato il suo pensiero alla campagna veneta. Interessante il filmato proiettato su Parise (Vicenza 1829 - Treviso 1986) girato dalla TV Svizzera nel 1973 in quella sua casa di Salgareda che nel 1966, durante l’alluvione, andò sott’acqua fino al tetto e dove scrisse il Sillabario. “La sonorità è quello che mi piace del luogo, ma anche il senso della precarietà di questa vecchia casa - racconta nel filmato - la temporalità, gli istanti che passano, il tempo inteso anche come atmosferico”. Al termine della cerimonia, il Prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà ha consegnato ad Andrea Favaretto, sindaco di Salgareda e presidente del Premio Parise, la medaglia del Presidente della Repubblica. Un riconoscimento che stimola i promotori e i curatori del Premio a mantenere sempre alto il livello culturale ed estetico dell’evento. Ideatore e organizzatore, coordinatore dell’evento, è Antonio Barzaghi, autore dell’opuscolo “Omaggio a Goffredo Parise”.

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