giovedì, 26 giugno 2025
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Confartigianato Marca trevigiana: “Diamo valore ai corpi intermedi”

Le priorità del presidente Sartori

Si è presentato ufficialmente il presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, Armando Sartori (a sinistra nella foto), eletto lo scorso 29 aprile, ponendo sul tavolo uno dei temi che sta più a cuore alla maggiore associazione di rappresentanza delle piccole e medie imprese della provincia, ovvero l’importanza fondamentale dei corpi intermedi.

“Le fondamenta di una moderna società sono i corpi intermedi. Da troppo tempo, le associazioni di rappresentanza sono state schiacciate dalla stagione dei leader soli al comando. Occorre invertire la rotta, perché le transizioni richiedono alte competenze, che non sempre sono a disposizione delle autorità politiche. Chi produce ricchezza e lavoro deve poter partecipare alle decisioni che riguardano tutti.

Un percorso già tracciato, quindi, per il nuovo corso di Confartigianato Marca Trevigiana che punta, oltre che a colmare la distanza tra Pubblica amministrazione e Pmi, ad aiutare le imprese a cogliere le opportunità che vengono dalle trasformazioni in atto. Dalla rivoluzione digitale alla sostenibilità ambientale, dalle catene di valore internazionali alla dinamica demografica che incide pesantemente sul mercato del lavoro, per arrivare al credito che rischia di frenare gli investimenti.

“L’impegno - dice il presidente - è di accompagnare ciascuna nostra impresa a cogliere le opportunità del proprio mercato di riferimento. Dobbiamo trasmettere alle imprese competenze più evolute e aggiornate, attraverso reti di collaborazione sempre più allargate, in una logica di collaborazione tra pubblico e privato e tra ambiti diversi”.

Da anni, l’associazione provinciale sta puntando sul rapporto con il mondo educativo, della formazione e accademico. A partire dalle scuole medie, con azioni d’orientamento scolastico che valorizzino il “saper fare”, per passare alla formazione tecnica mirata, anche per favorire l’incontro tra scuola e imprese del territorio, andando a incidere sulla carenza di manodopera specializzata che frena lo sviluppo delle imprese trevigiane.

Sul tavolo, anche, la legge quadro di riferimento, del 1986, “obsoleta”, che definisce l’artigianato: “La nostra Confederazione nazionale sta lavorando per riscrivere una normativa di riferimento che risponda alle esigenze della contemporaneità, che superi le logiche di quella vigente. L’artigianato oggi rappresenta un modello economico alternativo, fondato su qualità, competenza e radicamento nei territori. Serve una legge che non solo tuteli, ma promuova l’artigiano come imprenditore creativo, portatore di saperi, innovatore in grado di dialogare anche con l’intelligenza artificiale. Un impianto normativo che riconosca la funzione formativa dell’impresa artigiana, valorizzi l’apprendistato, sostenga la trasmissione intergenerazionale dei saperi e ridefinisca la figura dell’imprenditore artigiano, non solo in termini economici, ma anche valoriali”. All’incontro era presente anche il neo direttore Carlo Ceriana, che ha elencato alcuni dei problemi delle Pmi, quali l’età degli imprenditori che rallenta la transizione digitale e i sempre più numerosi delitti informatici.

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