venerdì, 18 luglio 2025
Meteo - Tutiempo.net

Gaza: colpita la parrocchia latina, ferito padre Romanelli. “Poteva essere un massacro”

L’esplosione è avvenuta vicino alla croce sul tetto della chiesa, con schegge e detriti caduti sul cortile”. A raccontare al Sir il bombardamento che ha colpito la parrocchia cattolica di Gaza è Anton Asfar, direttore di Caritas Jerusalem
17/07/2025

“Questa mattina, intorno alle 10.10, la parrocchia latina della Sacra Famiglia, l’unica cattolica di Gaza, che ospita al suo interno circa 500 sfollati cristiani che hanno perso tutto per la guerra, è stata colpita da un tank israeliano causando feriti e panico tra i rifugiati. L’esplosione è avvenuta vicino alla croce sul tetto della chiesa, con schegge e detriti caduti sul cortile”.

A raccontare al Sir il bombardamento che ha colpito la parrocchia cattolica di Gaza è Anton Asfar, direttore di Caritas Jerusalem. “Stiamo seguendo gli sviluppi minuto per minuto e ciò che sappiamo al momento che ci sono sei feriti, nessuna vittima. Il parroco padre Gabriel Romanelli è rimasto ferito ad una gamba in modo lieve. Attualmente è in ospedale per le cure del caso. Le persone all’interno del compound parrocchiale sono terrorizzate e sono rintanate nelle loro camere, ricavate da aule scolastiche.

Nel momento dello scoppio, alcune persone si trovavano all’esterno dell’edificio principale, tra cui due donne anziane sedute all’interno della nostra tenda di supporto psicosociale Caritas. Entrambe sono rimaste gravemente ferite e sono state trasportate in ambulanza all’ospedale Al-Ahli. Altri tre giovani – continua Asfar – che si trovavano all’ingresso della chiesa sono rimasti gravemente feriti e trasportati d’urgenza in ospedale con mezzi privati a causa dell’urgenza della situazione”. Altri feriti da vetri e schegge sono stati curati con punti di sutura. La scorsa settimana, ricorda il direttore della Caritas, “padre Romanelli aveva esortato la gente a rimanere nelle proprie stanze, poiché gli intensi bombardamenti e le operazioni militari nelle vicinanze avevano reso la zona sempre più pericolosa. Ieri, la minaccia è diventata particolarmente grave a causa della presenza di carri armati israeliani vicino al complesso della chiesa e dei continui attacchi nelle immediate vicinanze”.

Significative le parole di un operatore di Caritas Jerusalem riportate da Asfar: “Se padre Gabriel non ci avesse chiesto di rimanere in casa, oggi ci sarebbe stato un massacro di almeno 50, 60 morti”. Da Caritas Jerusalem l’impegno a restare in contatto con il team a Gaza per avere aggiornamenti sulle condizioni dei feriti. Infine, l’appello della Caritas: “invitiamo tutte le parti a rispettare e proteggere i luoghi di culto e gli alloggi umanitari. Colpire o mettere in pericolo i civili in cerca di rifugio costituisce una grave violazione del diritto internazionale umanitario e una diretta violazione della dignità umana”.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
10/04/2025

Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...

TREVISO
il territorio
11/07/2025

È tempo di musica, in città, con la 35ª edizione del festival Suoni di Marca, che parte venerdì 11 luglio...