Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Guterres avverte: “l’Onu non funziona più!”

L’Onu non funziona più e deve essere riformata subito altrimenti rischia di essere controproducente. A criticare la più grande istituzione multilaterale nata dalle ceneri della seconda guerra mondiale è il suo stesso leader, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nel suo discorso di apertura alla 78esima Assemblea generale in corso dal 18 al 22 settembre. Ma Guterres non indica solo i gravi problemi che affliggono l’istituzione creata nel 1945 con l’obiettivo prioritario di salvare il mondo da un’altra guerra mondiale (obiettivo finora centrato) ma fornisce anche delle soluzioni ai suoi 193 membri che con capi di Stato e di Governo affollano il Palazzo di Vetro a New York.
“Solo nove giorni fa, molte delle sfide del mondo si sono coalizzate in un unico terribile paesaggio infernale. Migliaia di persone a Derna, in Libia, hanno perso la vita in inondazioni epiche e senza precedenti” ha esordito Guterres, che vede nelle vittime della città libica la conseguenza “di anni di conflitto. Vittime del caos climatico. Vittime di leader – vicini e lontani – che non sono riusciti a trovare una via per la pace”. E subito Guterres fissa il tono del suo discorso con questa immagine da brividi: “Anche adesso, mentre parliamo, i corpi vengono trascinati a riva dallo stesso Mar Mediterraneo dove i miliardari prendono il sole sui loro super yacht”.
Già, per il segretario generale dell’Onu, Derna “è una triste istantanea dello stato del nostro mondo: il diluvio di disuguaglianze, di ingiustizie, di incapacità per affrontare le sfide in mezzo a noi”. Quindi per Guterres ci troviamo “di fronte a una serie di minacce esistenziali – dalla crisi climatica alle tecnologie dirompenti – e lo facciamo in un momento di transizione caotica”.
Per Guterres il multipolarismo non basta più a garantire la pace e la governance globale è bloccata da tempo, sempre più divisa tra blocchi contrapposti per interessi economici e militari. E allora che fare? Ecco che il segretario generale ha indicato alcune possibili soluzioni: “È giunto il momento di rinnovare le istituzioni multilaterali basate sui principi economici e politici del 21° secolo realtà – radicate nell’equità, nella solidarietà e nell’universalità – ancorate ai principi degli Stati Uniti Carta delle Nazioni e diritto internazionale. Ciò significa riformare il Consiglio di Sicurezza in linea con il mondo di oggi. Significa ridisegnare l’architettura finanziaria internazionale affinché diventi veramente universale e funge da rete di sicurezza globale per i paesi in via di sviluppo in difficoltà”.
Ma ovviamente di riforme all’Onu se ne parla da quasi trent’anni e perché adesso dovrebbe funzionare? Guterres è realista ma avverte: “Non ho illusioni. Le riforme sono una questione di potere. So che ci sono molti interessi e programmi contrastanti. Ma l’alternativa alla riforma non è lo status quo. L’alternativa alla riforma è un’ulteriore frammentazione. È riforma o rottura”.
Intanto negli interventi dei vari leader si susseguono proposte di riforma differenti, tra cui quella dell’Italia che punta sul ruolo dell’Africa, salvo poi in tema di migranti voler creare dei centri di accoglienza a casa loro con governi poco democratici!