Nemmeno l’Aiea, l’Agenzia per l’energia atomica dell’Onu, può affermare che l’Iran già disponga di testate...
Libero Gianluca Salviato, il tecnico di Martellago rapito 8 mesi fa in Libia
Giunto nella notte a Roma, in serata raggiungerà la sua famiglia. Secondo i famigliari è in buone condizioni di salute, nonostante il lungo periodo, otto mesi, nelle mani dei fondamentalisti islamici

E' finalmente libero Gianluca Salviato, il 47enne di Martellago rapito in Cirenaica nel marzo scorso. E' giunto a Roma nella notte. Salviato, 48 anni, lavorava a Tobruk per un'azienda che opera nel settore delle costruzioni. Dalle prime ore dopo il suo rapimento si è subito temuto per la sua salute perché le sue medicine erano rimaste nell'auto. Il tecnico si trovava a Tobruk per seguire i lavori di realizzazione degli impianti fognari nei quali l'azienda è impegnata da due anni.
Salviato ha detto di essere trattato bene e di aver potuto usufruire dei farmaci per lui necessari. Salviato è apparso in buone condizioni. Ha raccontato di essere stato rapito da fondamentalisti islamici incappucciati a bordo di due auto.
Più tardi, mentre si apprestava a lasciare Roma per tornare in Veneto, agli uomini della Farnesina Salviato si è lasciato sfuggire "Grazie, siete stati fantastici, siete degli uomini eccezionali". "Ho fatto un'unica richiesta - ha aggiunto Salviato all'ANSA - ed è che quando arrivo a casa ci sia il tricolore alla finestra perché sono italiano e debbo molto a questo Paese".
"E' una grande gioia per la nostra comunità che ha condiviso con la famiglia di Gianluca questo duro periodo", afferma il sindaco di Martellago Monica Barbiero. "Oggi è una giornata di sole - rileva - e dopo tanta pioggia questa luce si aggiunge alla serenità che abbiamo ritrovato". "Ero molto preoccupata - aggiunge - per quest'incubo che gravava sulla famiglia di Gianluca".
Dopo la liberazione di Salviato in Libia, a soli tre giorni da quella di Marco Vallisa sempre nel paese nordafricano, restano quattro gli italiani sequestrati all'estero e sulla cui sorte non si hanno più notizie in alcuni casi da mesi, in altri da anni: le due giovani cooperanti lombarde Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, scomparse in Siria dal 31 luglio 2014; il gesuita romano padre Paolo Dall'Oglio, sequestrato a fine luglio 2013 in Siria; il cooperante palermitano Giovanni Lo Porto, scomparso il 19 gennaio 2012 tra Pakistan e Afghanistan.