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Rassegna Lanscapes

21/05/2025

È dedicato al compositore russo Dimitrij Šostakoviè (1906–1975), nel cinquantesimo anniversario della sua morte, il prossimo concerto della rassegna Landscapes, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e dall’associazione almamusica433, con la direzione artistica di Stefano Trevisi.

Sabato 24 maggio alle ore 18, nella chiesa di San Teonisto di Treviso, il Noûs Quartet: Ekaterina Valiulina, violino; Alberto Franchin, violino; Sara Dambruoso, viola; Riccardo Baldizzi, violoncello, proporrà l’esecuzione dei suoi quartetti, dopo averne da poco concluso l’incisione dell’integrale per la Brilliant Classics.

Dmitrij Šostakoviè è una delle figure più emblematiche della musica del Novecento, che ha saputo cogliere le contraddizioni del suo tempo, dando vita a opere al contempo intime e universali, drammatiche e ironiche. Il suo contributo al repertorio quartettistico è immenso, e ogni sua composizione per archi è una finestra aperta sulla sua anima e sulla storia del suo secolo. Quando Šostakoviè iniziò a comporre il Quartetto n. 1, nel 1938, non avrebbe di certo immaginato che in seguito avrebbe scritto altri quattordici quartetti. La musica da camera in Russia era considerata fino ad allora una sorta di genere minore e quasi amatoriale. Šostakoviè cominciò il Primo Quartetto come una specie di esercizio per addestrare la mano a una forma musicale che fino a quel momento aveva trascurato. Šostakoviè parlava di spirito “primaverile” del suo Primo Quartetto, ma sebbene i quattro movimenti mostrino una semplicità e un nitore decisamente neoclassici, le ombre e i demoni si insinuano anche tra le pieghe delle armonie solari e dei ritmi squadrati. Il carattere introspettivo del Quartetto n. 5 è dichiarato nelle quattro note della viola in apertura del tema. La scrittura del lavoro è densa e scura, riflesso di una delle pagine più complesse e difficili da comprendere del compositore. Il Quartetto n. 10 è dedicato all’amico Weinberg e affonda le radici in un gelido espressionismo. Il lavoro è articolato in maniera abbastanza tradizionale in quattro movimenti, gli ultimi due collegati assieme da un attacco. Tutta la trama polifonica si svolge in penombra, in attesa di un destino ignoto in cui sembra riassunta l’idea shakespeariana della vita come di una favola raccontata da un idiota, che non significa nulla.

Programma:

Dmitrij Šostakoviè, Quartetto per archi in do maggiore n.1 op.49

Dmitrij Šostakoviè, Quartetto per archi n.5 in si bemolle maggiore op.92

Dmitrij Šostakoviè, Quartetto per archi n.10 in la bemolle maggiore op.118

La stagione Landscapes si concluderà sabato 21 giugno, a Casa Luisa e Gaetano Cozzi (Zero Branco, Treviso), con lo spettacolo di teatro e danza Il respiro delle acque di Laura Boato.

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