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Un incontro promosso dalle Paoline per la Giornata delle comunicazioni sociali

Venerdì 23 nell’oratorio della parrocchia del Duomo di Treviso

“Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori” è il tema che papa Francesco ha consegnato alla chiesa per la 59ª Giornata delle comunicazioni sociali, che in Italia si celebrerà la domenica dell’Ascensione, domenica 1° giugno.

Quest’anno le Paoline e i Paolini celebrano il ventesimo anniversario della Settimana e del Festival della comunicazione, manifestazioni nate per valorizzare questa giornata. In un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti tecnologici e sociali, la Settimana e il Festival della Comunicazione rappresentano un’occasione preziosa per capire e riflettere insieme sul ruolo dei media nel costruire dialogo e diffondere il Vangelo della speranza.

Le Paoline di Treviso, insieme ad alcuni collaboratori e professionisti, hanno organizzato una tavola rotonda che avrà luogo il 23 maggio alle 18.30, nell’oratorio della parrocchia del Duomo di Treviso, in via Canoniche 7. Vi parteciperanno: Francesco Rocco, presidente di “Cittadinanzattiva” di Treviso sul tema “Dare ragione della speranza che è in noi”; Laura Cappellazzo, scrittrice, impegnata nella animazione nelle scuole sui diritti umani, con la relazione “Semi di speranza”; don Paolo Barbisan, direttore ufficio diocesano dei Beni Culturali di Treviso, sul tema “Comunicare con il cuore attraverso l’arte”. Presenti anche gli studenti dell’Isituto Canossiane su “Disarmare la comunicazione”.

Sarà un’occasione per riflettere a partire dal messaggio di papa Francesco dove viene ribadita la necessità di “disarmare la comunicazione” di “rendere ragione della speranza che sta nei nostri cuori con mitezza”, di raccontare “storie di bene nascoste fra le pieghe della cronaca” e, infine, di non dimenticare il cuore e praticare una “comunicazione che sappia risanare le ferite delle nostra umanità”.

Troppo spesso oggi la comunicazione non genera speranza, ma paura e disperazione, pregiudizio e rancore, fanatismo e addirittura odio. Come scritto da papa Francesco, “La comunicazione semplifica la realtà per suscitare reazioni istintive; usa la parola come lama; si serve persino di informazioni false o deformate ad arte per lanciare messaggi destinati a eccitare gli animi, a provocare, a ferire. Sogno una comunicazione che non venda illusioni o paure, ma sia in grado di dare ragioni per sperare”.

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