Penso che molti, come me, siano rimasti inizialmente un po’ sorpresi dalla elezione al pontificato del...
Camposampiero: Antonio, santo “giubilare”





Preceduta dalla tredicina rivolta ai vicariati del circondario e a varie associazioni, venerdì 13 giugno a Camposampiero, nei Santuari Antoniani, si è celebrata la festa di sant’Antonio di Padova, che nel tempo si svolge secondo uno schema consolidato.
Nella mattinata l’evento più significativo è stata la celebrazione presieduta da mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso. Con il vescovo, ha concelebrato una quindicina di sacerdoti, tra francescani e parroci del vicariato di Camposampiero. Tra i concelebranti anche padre Fernando Spimpolo, che il prossimo settembre assumerà la carica di rettore dei Santuari Antoniani, in avvicendamento con padre Valentino Maragno, il cui mandato è scaduto quest’anno.
Nella sua omelia, il Vescovo, sintonizzandosi con il periodo giubilare che stiamo vivendo, ha esordito definendo sant’Antonio una “persona giubilare”, la cui conoscenza, in analogia con le “porte giubilari”, consente al fedele di percorrere un cammino di conversione.
Ha, quindi, tracciato un profilo di sant’Antonio collegandolo con le letture del giorno (Isaia e Vangelo di Luca cap. 10): quercia dalle solide radici nella parola di Dio e missionario alla stregua dei settantadue discepoli inviati ad annunciare il Vangelo.
Rileggendo, poi, un passo degli scritti del Santo, il vescovo ha evidenziato come, a distanza di secoli, sia ancora attuale la predicazione e l’azione di sant’Antonio a favore dei poveri e contro l’ingiustizia, praticata dai potenti di turno.
Al termine della celebrazione eucaristica, il Vescovo ha benedetto il “Pane di Sant’Antonio” che i fedeli possono prendere facendo un’elemosina o una promessa di aiuto per i più bisognosi. È, questa, una antica tradizione che si rifà a un miracolo del Santo, e quest’anno i frati hanno deciso di devolvere il ricavato delle offerte per aiutare le famiglie bisognose del territorio. Il Vescovo ha anche benedetto una nuova targa, a uso di persone non vedenti, con una breve descrizione degli aspetti salienti dei Santuari. Le festa è proseguita nel pomeriggio nell’area scoperta adiacente al Santuario con l’affidamento dei bambini a sant’Antonio e la loro benedizione con la reliquia.
Alla sera, infine, si è rinnovata la tradizione che ogni anno, a turno, vede protagonista un Comune del Camposampierese farsi carico dell’organizzazione della messa, dell’offerta dell’olio e della accensione della lampada votiva. Quest’anno è toccato al comune di Campodarsego, con la messa presieduta dal parroco, don Paolo Pegoraro e l’offerta dell’olio da parte del sindaco, Valter Gallo.
Ne è seguita la processione, molto partecipata, per le vie del centro, con la statua e la reliquia del Santo. Processione che si è conclusa sul sagrato del santuario. In conclusione, padre Valentino Maragno, terminando il suo mandato come rettore dei Santuari, ha rivolto un grato saluto di commiato, per i fecondi 12 anni trascorsi a Camposampiero. (Roberto Basso)