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Visita pastorale: il Vescovo arriva a Piombino Dese

Il Vescovo arriva a Piombino Dese, dove le tre parrocchie, di solida tradizione cristiana, cercano delle vie per la nuova evangelizzazione e una presenza intelligente nell’aiuto ai poveri e nella proposta culturale

21/10/2015

Tre parrocchie, che coincidono con il territorio comunale. Solide tradizioni cristiane, testimoniate da numerose vocazioni sacerdotali e religiose, e parrocchie che continuano ad essere un riferimento anche a livello di aggregazione e coesione sociale. Ma anche il tentativo di trovare vie nuove per evangelizzare e per la valorizzazione dei laici. Può essere presentata così, in sintesi, la situazione della costituenda collaborazione pastorale di Piombino Dese, nella quale il Vescovo arriverà per la sua visita pastorale la prossima settimana.
Oltre al capoluogo, si trovano nel territorio le parrocchie di Levada e Torreselle. A guidare le tre comunità è un solo parroco, mons. Giorgio Marangon, che si avvale della collaborazione del vicario parrocchiale, don Enrico Cavallin, e di don Mario Pierobon; a Piombino Dese presta servizio anche un diacono che sarà presto sacerdote, don Andrea Toso. Ci sono anche quattro religiose del Cottolengo: due prestano servizio a Piombino, una a Levada e una a Torreselle.
Le parrocchie si stanno abituando alla nuova situazione. Per Piombino Dese la figura del parroco è centrale, anche per le figure che hanno svolto questo ruolo nella storia recente. Don Giorgio è il terzo parroco dell’ultimo secolo, gli altri due, mons. Antonio Dal Colle e mons. Aldo Roma hanno guidato la comunità per decenni.
Dice don Giorgio: “Sono un solo parroco per tre parrocchie. Gli operatori pastorali coinvolti avvertono e sentono il valore della cosa e c’è disponibilità da parte loro; che sia maturato il «noi» della collaborazione non lo possiamo dire, questo vale un po’ di più per Levada e Torreselle. Il «noi» della collaborazione è una forma mentis, una nuova consapevolezza, non c’è più l’«io» della parrocchia. Finora non ho trovato resistenze cocciute e prevenute. Ho sentito docilità, disponibilità, magari alcune resistenze quando sono in gioco beni e tradizioni, ma tutte cose superabili. Lo abbiamo visto nel caso dell’oratorio e della scuola dell’infanzia per Levada e Torreselle (vedi articoli a pagina 23). Ci siamo parlati, abbiamo fatto tanti incontri e siamo arrivati alla soluzione; la scuola materna viene gestita insieme a Levada, l’oratorio insieme a Torreselle”.
Piuttosto, avverte don Giorgio, “sento un grosso limite nella marginalità della vita parrocchiale, tra i semplici praticanti. A volte ci sono scollamento e disorientamento, perché manca il coagulante che era la figura del pastore residente. Altro riferimento, da studiare, è quello relativo alle ministerialità laicali, altrimenti si creano periferie sempre più periferiche rispetto alla parrocchia dove risiede il parroco. Avvengono scollamenti, si perde la dimensione popolare della parrocchia. Il sensus fidei invoca una presenza, non lo si può ignorare come chiesa. Dentro questa situazione c’è anche la necessità di promuovere laicato capace di assumersi responsabilità in corresponsabilità con i parroci”.
Le parrocchie si stanno comunque aprendo gradualmente alla collaborazione in diversi ambiti. A partire dalla pastorale familiare, al cui interno sono stati promossi percorsi di nuova evangelizzazione anche in collaborazione con la vicina Trebaseleghe. La catechesi pre-battesimale e i corsi per fidanzati sono promossi insieme dalle tre parrocchie, così come alcuni momenti nella preparazione agli altri sacramenti. Non mancano momenti di collaborazione nella catechesi, nella pastorale giovanile e nella Caritas. A Levada c’è il centro d’ascolto, mentre a Piombino è nato il gruppo Caritas prossimità, che cerca di incontrare anche le nuove povertà. Per l’Azione cattolica esiste un cammino in comune soprattutto per Levada e Torreselle, che quest’anno hanno vissuto un camposcuola unitario.
Le parrocchie, come si accennava, sono anche un punto di riferimento a livello ricreativo e sportivo. Nelle frazioni i gruppi sagra e sportivi svolgono quella funzione che magari nel capoluogo è rivestita dalla pro loco e dalla società calcistica. A Piombino Dese l’ex cinema, che era cadente, è oggetto di un restauro che lo porterà a diventare sala polivalente. La struttura sarà inaugurata a breve e potrà essere utilizzata per conferenze, concerti, mostre, proiezioni cinematografiche e rappresentazioni teatrali. “Un importante contributo - specifica don Giorgio - arriva dal Comune. Stiamo pensando ad un gruppo che possa accompagnare la gestione di questa struttura”.
Positivo il rapporto con il Comune e con le realtà economiche del territorio. Qui la crisi ha coinvolto i piccoli imprenditori, mentre alcune importanti realtà sono in crescita, come ad esempio la Ompi, multinazionale del sanitario.

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