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Accoglienza ai profughi: torna in auge l'ex convento di Onè

Il sindaco Massimo Tondi lamenta che il consorzio Restituire, che porta avanti il progetto, si è presentato ad aprile col presidente Antonio Durante. Dopo quel primo contatto però non si è saputo più nulla.

Da qualche giorno è un via vai di elettricisti, muratori e idraulici nell’ex convento per il noviziato delle Suore di Maria Bambina a Oné di Fonte. Si provvede a restauri e interventi per accogliere un certo numero di migranti. Un’operazione già fatta nel passato dalla Caritas tarvisina con una quarantina di ospiti e che poi doveva ripetersi in grande scala con un ente romano per accogliere almeno 228 migranti. Quella della Caritas durò qualche mese, la seconda, troppo consistente, non iniziò mai, anche un’ispezione dell’Ulss bloccò il numero dei possibili ospiti a 77. Stavolta non si inizia con i migliori auspici, il sindaco Massimo Tondi lamenta che il consorzio Restituire, che porta avanti il progetto, si è presentato ad aprile col presidente Antonio Durante. Dopo quel primo contatto però non si è saputo più nulla. “A giugno Restituire chiede un «accesso agli atti» per conoscere alcuni documenti relativi alle precedenti iniziative - racconta il sindaco Massimo Tondi -. Io ripetutamente ho cercato il presidente Durante, ma non ho mai avuto risposta. Ho inviato anche una lettera attraverso la posta certificata, ma niente da fare. Alla fine mi ha chiamato per dirmi che il progetto stava andando avanti, senza darmi nessuna precisa indicazione”. Il sindaco non comprende questa segretezza, tanto più nei riguardi del rappresentante dei cittadini. “La gente, in maniera legittima, mi chiede di sapere cosa succederà e io, che pur rappresento questa città, non ho nessuna informazione. Niente dalla Prefettura, niente dal consorzio Restituire”.
La prima operazione di accoglienza con la Caritas era stata condivisa con l’Amministrazione comunale, con Centro di ascolto del vicariato di Asolo, e c’era stata una solidarietà generale. “Ho chiamato anche la direzione dell’Istituto di Maria Bambina, che mi ha confermato che loro mettono a disposizione la struttura dopo l’informativa al Comune. Mi rendo conto però che tutto prosegue comunque e noi restiamo non coinvolti”. In effetti il consorzio Restituire non ha accettato nessun contatto e il presidente Durante contattato più volte da Vita non ha mai risposto. Le ragioni di questa riservatezza non sono note. Sembra piuttosto che si complichi un progetto di per sé piuttosto semplice. Si parla di una ventina di migranti che potrebbero arrivare a sessanta. Il progetto di Restituire sembra voglia rimanere avulso dal contesto del territorio, ma questa non è la modalità migliore per l’accoglienza. “Siamo un paese che ha più di mille immigrati - conclude il sindaco -, solo quest’anno abbiamo già consegnato 150 cittadinanze a cittadini immigrati da diversi anni: non si comprende proprio questa volontà di tener fuori l’Amministrazione comunale da un minino di informazione e concertazione”.

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