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Villorba, il “Sesto in Sylvis” al vicesindaco Giacinto Bonan: “Impegno trentennale”

Ricordate l’attenzione tra gli emigranti e poi per la comunità villorbese. Ai giovani: “Apprezzate di più dove state vivendo”

Sabato 17 febbraio si è tenuta, nella sala conferenze di villa Giovannina, la cerimonia di conferimento del riconoscimento “Sesto in Sylvis” a Giacinto Bonan, figura storica del territorio villorbese e vicesindaco dal 2002. Il premio è stato assegnato “per la sua straordinaria intraprendenza, il suo instancabile impegno politico nei confronti dei connazionali all’estero e per la sua trentennale dedizione, senza pari, nei confronti della comunità di Villorba. La sua figura di uomo con visione, esperienza, attitudine al sacrificio e impegno sociale ha contribuito in modo significativo al benessere della comunità villorbese”. Il premio, istituito nel 2005, è assegnato dall’Amministrazione comunale a cittadini di Villorba che si sono distinti nel campo dell’arte, della cultura, dello sport, dell’economia, o per azioni svolte a fini sociali, filantropici o umanitari. La scorsa edizione ha visto l’assegnazione all’imprenditore Paolo Manzan, fondatore di Nonno Andrea. L’evento di quest’anno ha visto il continuo botta e risposta tra Bonan e il suo “diretto superiore” Francesco Soligo, il sindaco di Villorba, il quale ha aperto la cerimonia leggendo una lettera del presidente Luca Zaia.

“Sono nato a Villorba da una famiglia modesta - afferma il vicesindaco Bonan - e ho fatto tesoro degli insegnamenti che ho ricevuto, soprattutto da quelli di mio padre. A 18 anni ho intrapreso la vita del migrante: in Francia ho lavorato in una fornace dove si costruivano mattoni e in seguito in una azienda agricola. In Canada, invece, ho lavorato nelle strade e con l’azienda del posto abbiamo costruito un grattacielo di 29 piani. Costruiamo la nostra fortuna con il lavoro che noi impariamo a fare; un migrante si sposta per trovare uno stile di vita migliore, per me è stata un’esperienza soddisfacente, ma per molti non è così quando arrivano in un Paese straniero. Nella mia vita mi sono trovato spesso al posto giusto al momento giusto. Con queste soddisfazioni non si guadagna niente, ma la vita non è fatta solo di denaro”.

Successivamente, il sindaco ha portato la discussione sull’argomento del servizio all’Amministrazione comunale e sulla politica, chiedendo a Bonan un pensiero su questi suoi anni all’interno del Comune di Villorba: “Tornato a Villorba, ero un estraneo a casa mia. Mio padre e mio nonno avevano fatto politica e io ho continuato questa tradizione. Mi sono iscritto alla Dc, ma la tessera non mi è stata mai consegnata, mi sono quindi iscritto alla Liga veneta. In questi 30 anni in Amministrazione ho avuto la fortuna di aver lavorato con 3 sindaci che hanno fatto la storia a Villorba, Liviana Scattolon, Marco Serena e ora Francesco Soligo”.

Il vicesindaco chiude la cerimonia con una riflessione sul futuro e con un consiglio rivolto ai giovani: “In Italia tutti si lamentano, ma nessuno vuole cambiare. Dobbiamo allinearci con il mondo su ciò che serve per creare un futuro, con sobrietà e senza arroganza. Consiglio ai giovani di apprezzare di più dove stanno vivendo, non cercando di prendere di più, ma volendo fare di più”.

La cerimonia si è conclusa con un lungo applauso rivolto verso il vicesindaco, che ha dato dimostrazione di possedere una notevole memoria storica, tant’è che il sindaco Soligo ha scherzato con il pubblico affermando: “Avete visto? Noi abbiamo Wikipedia che vive a Villorba!”.

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