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Castelfranco: conservatorio Steffani sempre più internazionale

Il conservatorio di musica Agostino Steffani di Castelfranco Veneto ha inaugurato, la scorsa settimana, il nuovo anno accademico, confermandosi una delle realtà più dinamiche e internazionali del panorama italiano. Tra progetti Pnrr, collaborazioni europee, dottorati di ricerca e iniziative sociali, l’istituzione guidata dal direttore Paolo Troncon, consolida un ruolo di riferimento nella formazione musicale avanzata

Sempre più internazionale, con importanti progetti su scala europea e, ora, anche attenzione al sociale. Il conservatorio di musica Agostino Steffani di Castelfranco Veneto ha inaugurato, la scorsa settimana, il nuovo anno accademico, confermandosi una delle realtà più dinamiche e internazionali del panorama italiano. Tra progetti Pnrr, collaborazioni europee, dottorati di ricerca e iniziative sociali, l’istituzione guidata dal direttore Paolo Troncon, consolida un ruolo di riferimento nella formazione musicale avanzata.

Il conservatorio, infatti, è capofila del grande progetto del Piano nazionale di resilienza Music theatre and new technologies, finanziato con oltre cinque milioni di euro, nell’ambito del programma Next generation Eu. L’iniziativa, dedicata allo studio dell’opera e alle nuove tecnologie applicate alla performance, ha già prodotto risultati significativi: nel 2025, Castelfranco e Salisburgo hanno collaborato per una nuova produzione delle Nozze di Figaro, coinvolgendo 67 studenti e 11 docenti, provenienti da tutta Europa. A ottobre, è andata in scena anche La lotta d’Ercole con Acheloo, di Agostino Steffani, frutto di un progetto internazionale che ha riunito istituzioni italiane, austriache e belghe. Ora il percorso culminerà nel febbraio 2026 con la rappresentazione de L’Olimpiade di Antonio Vivaldi, al teatro Mario Del Monaco di Treviso, evento ufficiale di chiusura delle Olimpiadi Milano-Cortina.

“Il valore e la portata di questi progetti internazionali è il segno che ci viene riconosciuta una leadership scientifica e progettuale oltre alla capacità di coordinare una rete complessa di conservatori, di orientare linee di ricerca, di dialogare con università, enti culturali, centri di produzione e istituzioni internazionali”, commenta il direttore, Paolo Troncon.

Accanto alla produzione artistica, lo Steffani si distingue anche sul fronte della ricerca: per il secondo anno consecutivo ospita l’unico dottorato di interesse nazionale attivo nei Conservatori italiani, con 17 istituzioni aderenti da tutto il Paese.

L’internazionalizzazione, dunque, è un altro pilastro della crescita dello Steffani. Le mobilità Erasmus sono quadruplicate dal 2020, raggiungendo, oggi, circa 150 studenti e docenti in entrata e in uscita. Il conservatorio coordina, inoltre, il consorzio Working with music 2.0, che riunisce 14 istituti italiani e dispone di oltre 300 mila euro di finanziamenti. I rapporti si estendono anche oltre l’Europa, con progetti attivi in Argentina, Mozambico, Senegal, Ucraina e Moldavia, e con l’ammissione di studenti africani ai corsi di alta formazione, grazie al programma Pro cultura.

“L’attività internazionale ci ha visto protagonisti quest’anno in più occasioni - spiega la presidente, Annalisa Bisson, che ricorda le numerose partecipazioni all’attivo -: siamo stati a Expo Osaka, in Giappone, con un trio dei nostri studenti. Un altro quartetto d’archi si è esibito a Vienna, a palazzo Metternich, sede dell’ambasciata d’Italia, in occasione della festa delle Repubblica del 2 giugno. Abbiamo partecipato alla fiera internazionale a San Diego. Nell’ambito dei progetti Pnrr coinvolgeremo in totale 220 studenti in masterclass, workshop, concerti entro marzo 2026”.

Sul fronte sociale, lo Steffani d’oro 2025-2026 sarà assegnato alla casa circondariale di Santa Bona di Treviso, premiata per i laboratori musicali e teatrali che favoriscono responsabilizzazione e reinserimento. Da anni, il Conservatorio collabora con il carcere per concerti e attività formative, un impegno che nel 2026 si arricchirà di un laboratorio autogestito di chitarra.

Non mancano le sfide: il cantiere della nuova sede ha subito rallentamenti a causa della vertenza con il consorzio Itaco, ma i lavori proseguono e il trasferimento delle aule a palazzo Riccati è previsto entro l’estate. (Francesca Gagno)

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