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Da Gaza, lettere al cielo: interessante mostra proposta agli studenti di Povegliano

L’esposizione di disegni e di pensieri si presenta come un condensato di sentimenti genuini che bambini diretti protagonisti di eventi di guerra, di fame, di morte, di distruzione delle loro case e delle tende
05/12/2025

Una mostra di disegni, messaggi e foto di bambini di Gaza, sorta per iniziativa della Comunità monastica di Marango (nata a Caorle nella Pentecoste del 1984 per iniziativa di don Giorgio Scatto, prete diocesano, e sotto la guida paterna e sapiente dell’allora patriarca, Marco Cè). La mostra si è presentata al pubblico, a partire dallo scorso mese di maggio, con l’intento di far giungere al mondo la voce dei bambini che da due anni vivono immersi nella guerra, tra rumori delle armi, morti, e i continui sfollamenti da nord a sud della Striscia e viceversa, tra bombardamenti e distruzione di case e la perdita di affetti familiari.

Maysa Yousef, nata a Gaza nel 1984 nel campo di Al-Shatì, laureata in Belle Arti presso l’Università di Al-Aqsa, dall’autunno 2023 e dopo il bombardamento del suo studio di pittura, fotografia, arabesco e grafic-design, fra le macerie della guerra ha iniziato a organizzare laboratori di pittura per bambini cercando, nonostante tutto, di infondere speranza principalmente ai piccoli del suo popolo martoriato, ma fiduciosa che questo messaggio di concordia e di pace possa raggiungere anche quanti di quella guerra hanno potuto prendere conoscenza e sensibilità dai media. Lei scrive: “Abbiamo lanciato l’iniziativa Letters to heaven (Lettere al cielo), un progetto in cui ogni bambino scrive una lettera a Dio. Credevano che nessuno potesse sentirli. Credevano di essere soli. Ma oggi, grazie a questa mostra, sanno che il mondo sta iniziando ad ascoltare le loro voci. Sogno che i miei figli - e tutti i bambini di Gaza –- possono crescere in un mondo senza guerra, un mondo pieno di pace, creatività e amore”. La famiglia di Maysa, il cui marito, psicologo, continua a lavorare tra i bambini sfollati che vivono in tende e nei campi profughi allestiti nella zona, vive con i tre figli (Salem 12 anni, Seba 10 e Amerra 8) a Deir El-Balah, città palestinese al centro della Striscia di Gaza.

Un messaggio di pace che, dalla Comunità di Marango, è stato accolto con entusiasmo e spirito di fratellanza; un messaggio di condivisione fatto proprio dai coniugi Antonella e Pietro Battistella (famiglia di Santandrà) che si sono dati da fare per curare una mostra molto interessante ed eloquente per diffondere gli stati d’animo e i messaggi di pace dei bambini di Gazac accolti nel laboratorio di Maysa.

Ancora lo scorso settembre, la Collaborazione pastorale di Povegliano, Camalò, Santandrà ed Arcade, unitamente all’Amministrazione comunale di Povegliano, ha presentato alla cittadinanza l’iniziativa della mostra con un convegno con interventi di Pietro Battistella, curatore della mostra, Nara Ronchetti, di Assopace Palestina Venezia, Giorgio Scatto, della comunità di Marango, Alessandra Morelli esperta di diritti umani e già funzionaria Unhcr, dando modo al folto pubblico di far conoscere la mission che Maysa si è posta a favore dei bambini, che vivono le triste esperienze provocate dalla guerra, gli scopi della mostra e la comprensione degli elaborati dei bambini esposti.

Da maggio 2025 i curatori della mostra hanno potuto far giungere la voce dei bambini di Gaza attraverso “Lettere al cielo” in varie parti d’Italia (dal Veneto alla Calabria, passando per la Toscana, la Lombardia e l’Emilia Romagna). Dopo Povegliano, la mostra è stata portata a Paese, il 28 novembre in sala polifunzionale della parrocchia, nella biblioteca di Spinea il 1° dicembre, l’11 dicembre sarà nelle scuole di Oderzo, 12-14 dicembre nel duomo e abbazia di Mogliano Veneto.

L’esposizione di disegni e di pensieri si presenta come un condensato di sentimenti genuini che bambini diretti protagonisti di eventi di guerra, di fame, di morte, di distruzione delle loro case e delle tende, ove ospitati nei loro continui sfollamenti, sono riusciti a esprimere in maniera semplice, ma eloquente nel manifestare i loro desideri di una pace duratura e che possa porre fine alle loro sofferenze.

L’aspetto culturale ed etico della mostra ha trovato nuovo seguito, di recente, quando, nella locale biblioteca civica di Povegliano, è stata riproposta la mostra, per consentire agli alunni delle scuole elementari e medie del territorio di poter essere guidati alla conoscenza dei contenuti degli elaborati attraverso i quali, bambini e ragazzi ,tra i 5 e 15 anni mandano messaggi di pace, non solo a loro coetanei ma, e in particolare, ai “grandi”.

Si tratta, infatti, di una mostra che non può che essere motivo di riflessione e di emozioni per tutte le categorie di visitatori e che fa scaturire spontanei e inaspettati sentimenti e messaggi sul significato della parola “pace”, che meglio di tutti i bimbi e i ragazzini riescono a interpretare partendo da quella pace che, se vissuta interiormente, potrà superare ogni limite e confine.

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