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Mogliano: l’agrivoltaico di Marocco non piace ai cittadini. Contraria anche la Giunta
Cresce la preoccupazione, a Mogliano Veneto, in merito a un nuovo impianto agri-fotovoltaico che dovrebbe sorgere in via Massimo D’Azeglio, in località Marocco. Il progetto è della società Alfa Toro srl, del gruppo Canadian Solar-Recurrent Energy, che lo ha illustrato ai cittadini durante un incontro pubblico tenutosi lo scorso 8 ottobre, nella sala riunioni della scuola Collodi. Cittadini e Amministrazione comunale hanno già esplicitato la loro contrarietà all’iniziativa, ma l’azienda intende continuare nell’iter di approvazione, pur esprimendo la propria disponibilità al dialogo e al confronto con la cittadinanza e le istituzioni.
Il progetto
L’impianto agrivoltaico proposto, con una capacità di accumulo complessiva di 11.780 kWp, prevede l’installazione di 17.850 pannelli fotovoltaici su un’area di 5,5 ettari, all’interno di una superficie agricola di 17,45 ettari.
Saranno realizzate siepi di mascheramento per una lunghezza di 1.914 metri e verranno mantenute colture come patate, prati permanenti, pascoli, oltre all’attività di apicoltura. L’energia prodotta, secondo il progetto, verrà distribuita attraverso cabine di consegna, collegate a strutture già esistenti sul territorio.
Le opinioni
“Come già avvenuto per il progetto di via Cavalleggeri - ha dichiarato il sindaco, Davide Bortolato - riteniamo che l’impianto in via D’Azeglio non sia compatibile con la salvaguardia del territorio. Abbiamo più volte indicato siti alternativi, situati in aree adiacenti alle autostrade, dove l’impatto paesaggistico sarebbe minimo, e non vi sarebbero abitazioni o itinerari di pregio frequentati dai cittadini. Come Amministrazione, siamo per la tutela del territorio e del paesaggio”.
Sarà il Consiglio comunale a deliberare sulla questione, ma, poi, la scelta definitiva avverrà tramite il Paur, procedimento autorizzatorio unico regionale. “Trovo perverso questo continuo accanimento sul nostro territorio con la presentazione di nuovi progetti di impianti fotovoltaici a terra, che deturpano il paesaggio”, prosegue il primo cittadino di Mogliano.
Per ulteriori informazioni, il sindaco invita a consultare il sito web del Comune, dove verranno pubblicati aggiornamenti sul progetto.
“Comprendiamo che gli incentivi economici siano una forte attrattiva e rappresentino per i privati una reale opportunità di investimento; lo dimostrano progetti del tutto analoghi che coinvolgono il nostro territorio: via Cavalleggeri a Mogliano Veneto, via Ca’ Solaro a Favaro Veneto e l’Aeroporto Marco Polo a Tessera, solo per citare i più vicini - hanno detto i cittadini di Marocco, riuniti in Comitato -. Crediamo sia giusto promuovere e incentivare l’energia rinnovabile, ma i terreni agricoli sono davvero i contesti più adeguati? Avendo tale tecnologia subito una diffusione massiccia, solo in tempi recenti, non possiamo affermare con assoluta certezza che la presenza di un impianto di simile portata, a meno di 20 metri dalle nostre abitazioni, sia priva di alcun fattore di rischio, non solo per le persone, ma anche per la flora e la fauna locale”.
Marocco si inserisce all’interno di un “contesto paesaggistico di grande rilievo: qui si trovano villa Marignana Benetton (con il relativo museo), villa Tavoni, villa Marcello Giustinian, oltre a numerosi casali e dimore storiche, in cui trovano spazio anche attività a vocazione ricettiva e di ristorazione, senza contare il Centro equestre veneto e il circolo ippico Il cavallo”.
I consiglieri comunali di minoranza, guidati da Giacomo Nilandi, hanno depositato in municipio un’interpellanza urgente, nella quale si legge: “Noi siamo del parere che prima si consuma suolo già impermeabilizzato, i tetti delle abitazioni e dei capannoni, solo in seguito i terreni agricoli. Questo è un accanimento ottuso che persegue principalmente gli interessi dei proprietari dei terreni, non della collettività”.