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Resana: sorgenti del dese, il recupero dov'è? La protesta degli ambientalisti
Associazioni ambientaliste venete sul piede di guerra a Resana per il mancato ripristino delle sorgenti del fiume Dese da parte della giunta guidata da Stefano Bosa. In un nuovo incontro della scorsa settimana hanno rilanciato la loro preoccupazione di non dare seguito ai lavori previsti da alcune delibere del consiglio comunale.

Associazioni ambientaliste venete sul piede di guerra a Resana per il mancato ripristino delle sorgenti del fiume Dese da parte della giunta guidata da Stefano Bosa. In un nuovo incontro della scorsa settimana hanno rilanciato la loro preoccupazione di non dare seguito ai lavori previsti da alcune delibere del consiglio comunale. “Ci complimentiamo per il ripristino dell’antica strada del Musonello che porta ai confini con Castelfranco, ma siamo preoccupati per la frenata dell’altro intervento che da anni chiediamo - hanno spiegato le nove associazioni per tramite di Felice Campagnaro -. Entrambi fanno parte di un bene storico e paesaggistico nella loro complementarietà, avendo un potenziale di attrazione turistica degno di essere tutelato”.
La loro accusa è che da trent’anni, di fatto le sorgenti del Dese nell’omertà di tanti sono “sparite”, interrate più o meno abusivamente. “A giugno erano finalmente cominciati i lavori con grande soddisfazione da parte nostra - hanno raccontato – ma ad agosto ci siamo accorti che non c’è stata traccia del ripristino delle sorgenti del fiume Dese; che sia un problema di soldi o del fatto che non hanno trovato acqua, ci pare strano”. Dati alla mano, dunque, hanno chiesto: di sistemare la scolina e farla diventare fosso, con un costo di poche centinaia di euro e “recuperare” la sorgente, con lavori che si aggirano attorno ai 4.000 euro.