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San Biagio, "città educante" con la collaborazione tra Comune e parrocchie

Importante anche il ruolo delle comunità ecclesiali, come conferma don Edy Savietto, parroco di Olmi e referente per la pastorale giovanile: “La collaborazione pastorale di San Biagio di Callalta formata dalle 7 parrocchie del comune più Zenson di Piave ha subito sposato il progetto Città educante. L’esperienza ci trova in prima linea per sostenere ogni tentativo per cercare insieme la felicità dei più giovani e delle famiglie”.

L’educazione delle giovani generazioni è al centro di un progetto che vede il Comune di San Biagio di Callalta, le parrocchie, l’Asl, l’Istituto comprensivo uniti nello stesso intento: censire ciò che di positivo esiste sul territorio, dar vita a tavoli che facciano incontrare i protagonisti, mettere a disposizione risorse perché ciò che di positivo e di serio si progetta possa essere realizzato e possa contribuire a dare sempre più valore al servizio di coloro che si dedicano alle nuove generazioni. Il progetto “Città educante”, predisposto dall’Amministrazione comunale con la consulenza dal pedagogista Matteo Pasqual, punta a realizzare in tre anni, 2020/2023, alcune attività mettendo al centro le scuole e il territorio.

Dopo una prima serie di incontri svoltisi prima di Natale, dal 13 febbraio il percorso riprenderà con una serie di serate sul tema “I capricci: cosa, quando, come, perché”. Questo il calendario degli incontri che toccheranno le sedi dei nidi e scuole dell’infanzia del territorio: 13 febbraio, ore 20.15 Tati e Fate a Fagarè; 18 febbraio, ore 20.30, Sant’Andrea di Barbarana, 19 febbraio, ore 14.30, La Quercia Statale a Spercenigo; 20 febbraio, ore 20.30, Eroi del Piave a Fagarè; 2 marzo, ore 20.30, San Giuseppe a Spercenigo; 26 marzo ore 20.30, San Lorenzo a Rovarè.

“Dopo la prima fase sperimentale - spiega l’assessore Martina Cancian - abbiamo pensato di mettere al centro del progetto proprio le scuole, non solo quelle dell’infanzia ma anche la primaria e la secondaria di primo grado, con la quale contiamo di riuscire a costituire il Consiglio comunale dei ragazzi, uno strumento con cui intendiamo rendere gli adolescenti più partecipi della vita sociale e delle scelte amministrative che li riguardano”.

Per quanto riguarda i giovani, il progetto prevede l’attivazione dei centri di aggregazione giovanile nel capoluogo oltre ad Olmi e Fagarè. 

Importante anche il ruolo delle parrocchie, come conferma don Edy Savietto, parroco di Olmi e referente per la pastorale giovanile: “La collaborazione pastorale di San Biagio di Callalta formata dalle 7 parrocchie del comune più Zenson di Piave ha subito sposato il progetto Città educante. L’esperienza ci trova in prima linea per sostenere ogni tentativo per cercare insieme la felicità dei più giovani e delle famiglie”.

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