martedì, 20 maggio 2025
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San Donà: sportello antiviolenza nei luoghi di lavoro

Poche settimane ancora e poi entrerà in servizio lo Sportello antimolestie sui luoghi di lavoro che si occuperà di molestie e violenze fisiche ma anche di mobbing. Il Comune di San Donà ha infatti deliberato un partenariato con la Fondazione Ferrioli Bo.

Poche settimane ancora e poi entrerà in servizio lo Sportello antimolestie sui luoghi di lavoro che si occuperà di molestie e violenze fisiche ma anche di mobbing. Il Comune di San Donà ha infatti deliberato un partenariato con la Fondazione Ferrioli Bo, che gestisce il Centro regionale Antiviolenza ed Antistalking ‘La Magnolia’, e l’Associazione Sops (Sviluppo Operativo per gli Psicologi) che da anni si occupano di prevenzione contro le violenze, le molestie e in generale del diffondersi di una ‘cultura del conflitto’.
Lo Sportello, che rientra nel progetto Aamt (Azione attiva contro molestie per il territorio) e per il quale la formazione degli operatori è già in corso, sarà telefonico, ma se necessario si potranno organizzare anche colloqui in presenza con psicologi e avvocati di ambo le organizzazioni.
L’utenza del territorio potrà rivolgersi agli esperti per una prima azione di informazione, potendo, nel caso, fornire informazioni utili per l’eventuale invio a specifici servizi sul territorio da parte di enti terzi.
Lo Sportello informativo nasce e si rivolge in prima istanza alla popolazione del Sandonatese, ma per il tramite della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale si punta a diffonderlo su tutto il territorio.
“Dal nostro punto di vista il momento è propizio per attivare strumenti di vera prevenzione contro comportamenti a rischio da parte di tanta parte della popolazione – dichiara il presidente del Centro Antiviolenza ed Antistalking ‘La Magnolia’ Robertpo Bellio –  Non vi sono zone neutre: le persone con tale incapacità di comprendere se e come i loro comportamenti possono arrecare danni morali, psicologici o fisici ad altre persone si trovano anche in ambito professionale, dove peraltro è più facile confondere queste mancanze sociali attraverso processi di superficiale dimenticanza”.

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