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Spiragli di futuro alla Speedline

L’azienda salese verso l’Amministrazione straordinaria

Non c’è pace per la Speedline di Santa Maria di Sala, l’azienda che produce cerchioni di alluminio di fascia alta. Martedì̀30 luglio, al Ministero delle Imprese e del made in Italy, l’incontro di aggiornamento sulla situazione, alla presenza dei dirigenti ministeriali, della Regione Veneto, dei vertici aziendali di Speedline, del fondo tedesco Callista, che detiene la proprietà dell’azienda da appena un anno, delle Confederazioni sindacali nazionali e locali di Cgil e Cisl, e di quelle di categoria di Fim e Fiom. Poi, giovedì 1° agosto, l’assemblea dei lavoratori (nella foto), per fare il punto e condividere i passi futuri.

La pesante cancellazione di ordinativi, che ha interessato tutto il settore dell’automotive e conseguentemente l’azienda salese, con particolare interesse sul marchio Maserati, “ha avuto ricadute pesanti anche sui piani di sviluppo e rilancio di Speedline - sottolinea un comunicato sindacale congiunto di Fim Cisl e Fiom Cgil -. E’ venuta meno la possibilità di asseveramento del piano industriale presentato a inizio anno”.

Ad aggravare la situazione, dicono i sindacati, c’è “l’atteggiamento di totale irresponsabilità del gruppo Ronal verso Speedline, verso le istituzioni e verso i lavoratori”.

Uno scenario difficile e complicato, in cui si inserisce la decisione di procedere verso la richiesta e il deposito di istanza di insolvenza, che dovrebbe condurre l’azienda all’Amministrazione straordinaria presso il Tribunale di Venezia, che ha fissato la prima udienza per l’11 settembre. Una opportunità, secondo le organizzazioni sindacali: “L’obiettivo comune di tutti dovrà essere quello di sfruttare questo periodo affinché ci sia una soluzione industriale a tutela dell’occupazione (273 i dipendenti, ndr) e che possa dare continuità alla nostra realtà e alle imprese dell’indotto che, fino a oggi, l’hanno sostenuta, e che siamo certi continueranno a farlo”.

Per le organizzazioni sindacali, la priorità è garantire, sì, la continuità produttiva, ma anche “percorrere tutte le strade per rivalersi su chi sta tentando con ogni mezzo di mettere ostacoli alla rinascita di questa storica fabbrica”.

Un percorso non facile, che i sindacati si augurano continui a essere sostenuto dalle Istituzioni che, fin dalla crisi del 2021, sono state a fianco dei lavoratori e delle loro famiglie, per garantire l’occupazione e il futuro industriale dell’azienda. Un’attenzione di cui si è fatta carico, nei giorni scorsi, la sindaca di Santa Maria di Sala, Natascia Rocchi.

Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è intervenuto sulla vicenda, auspicando la continuità industriale e occupazionale di “una delle eccellenze del territorio”, e si è associato “all’appello del ministro Adolfo Urso affinché la proprietà e la dirigenza dell’azienda si attengano a un comportamento di massima responsabilità al fine di agevolare l’avvio della procedura di amministrazione straordinaria.

I lavoratori saranno in ferie fino alla fine di agosto e rientreranno a pochi giorni dalla prima udienza presso il Tribunale veneziano, quando si capirà se c’è una reale volontà di mantenere attiva e produttiva una realtà importante del tessuto industriale veneziano.

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