Penso che molti, come me, siano rimasti inizialmente un po’ sorpresi dalla elezione al pontificato del...
Verso le Europee/2. Guarda (Alleanza verdi sinistra): “Con me gli agricoltori saranno alleati della transizione”

Cristina Guarda, 34 anni ( è nata a Cologna Veneta il 3 marzo 1990) gestisce una piccola azienda agricola, si occupa di progetti di economia civile e di tematiche legate all’imprenditoria etica. Collabora, inoltre, con realtà finanziarie come il microcredito alle piccole e medie imprese. Consigliera regionale dal 2015, nel 2020 è stata rieletta nelle file di Alleanza Verdi Sinistra distinguendosi in Consiglio regionale. E’ capolista della lista Alleanza Verdi Sinistra in queste Europee (è presente in lista anche il trevigiano Stefano Dall’Agata).
Quale idea di integrazione Europea: più Europa o più Nazioni?
Il mio percorso in questi ultimi nove anni, come consigliera regionale in Veneto, mi ha resa parte integrante di un Ente fondamentale del nostro Stato. La rappresentanza politica deve essere vicina ai territori e alle persone, vicina ai loro bisogni. Ma non possiamo negare che questi anni di crisi ci hanno posto di fronte a delle sfide importanti e sostanziali. Sfide come una pandemia globale, una economia in difficoltà in tutto il continente, anche a causa degli effetti della crisi energetica scaturita dalla guerra in Ucraina. Allo stesso momento, ci troviamo a dover accelerare l’abbandono dei combustibili fossili per passare a fonti di energia rinnovabile, progettando una transizione di tutti i settori della nostra economia e del mercato del lavoro. Questo ci fa capire la complessità della situazione e rende chiaro quello che deve essere il ruolo dell’Europa di domani. L’integrazione deve essere quel processo di completamento del progetto europeo, per dotare l’Ue di funzioni legislative indipendenti, oltre che amministrative, di un sistema tributario e di un bilancio capace di dare corpo a piani e strategie integrate tra tutti i Paesi membri. La transizione ecologica è una sfida globale, senza dubbio. Questo rende quantomeno indispensabile affrontarla in modo coordinato tra tutti i Paesi europei, superando le barriere degli interessi individuali.
Quale sarà la sua priorità, se eletta, nell’impegno di eurodeputata?
Oltre che politica ecologista sono anche un’agricoltrice ecologista. Conosco la fatica e l’impegno che ci vogliono per coltivare la terra e mi preoccupa vedere gli agricoltori in difficoltà, a causa di fenomeni che la comunità scientifica ci spiega essere direttamente derivanti dalla crisi climatica. Servono strategie di supporto mirate e studiate per riconoscere economicamente il valore dell’agricoltore che produce cibo di qualità in modo completamente sostenibile. L’agricoltore è un grande alleato di questa transizione. Poi, dobbiamo affrancare l’agricoltore dalla morsa della grande distribuzione, che monopolizza e sottopaga il prodotto. Se eletta, tra le prime battaglie che imbastirò c’è sicuramente la revisione della Pac, la Politica agricola comune, con cui l’Ue attribuisce i sussidi agricoli, e che oggi vengono assegnati per ettaro, favorendo, quindi, i grandi proprietari terrieri.