giovedì, 01 maggio 2025
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Progetto dell'elettrodotto Terna: sparito o sospeso?

Terna ha annunciato di voler rinunciare all’elettrodotto da 380mila volt che doveva passare per il nostro territorio. Sì invece a una “sottostazione”. Ma i Comuni non si fidano.

Q<+testo>uando ci sei sotto, dai fili arriva un brusio, leggero ma inquietante. Sono le correnti elettromagnetiche degli elettrodotti, i giganti in ferro e filo di rame che attraversano le nostre campagne e che trasportano energia elettrica a 380mila volt. A Volpago, Scorzé, Soverzene, nell’Alpago ne hanno paura e hanno sempre osteggiato la realizzazione di una linea simile che da Venezia arrivi fino a Lienz in Austria. Adesso Terna, gestore delle reti ad alta tensione in Italia, uno dei protagonisti delle interconnessioni europee per la distribuzione dell’energia elettrica, ha fatto “sparire” quel progetto che dal 2002 era in campo e che negli anni ha visto politici e amministratori schierarsi su posizioni diverse.
Ultimamente però, molti politici sono contrari: da Andrea Zanoni del Pd fino al deputato Dario Bond di Forza Italia, che ha depositato una mozione per rivedere la posizione assunta dal Consiglio dei ministri l’8 febbraio scorso, che dava sostanzialmente il via libera al progetto.
Si oppongono anche i Comuni di Mogliano Veneto, Preganziol, Casale sul Sile, Silea, Roncade, Monastier, San Biagio di Callalta, Ponte di Piave, Ormelle, Oderzo, Fontanelle, Gaiarine, Godega di Sant’Urbano, Orsago, Cordignano, Volpago, Povegliano, Ponzano, Paese, Scorzè, Morgano, Martellago, Quinto e Zero Branco, che denunciano il “non mitigabile” degrado ambientale del territorio gravato dal tracciato in progetto. Un’altra ventina di comuni si oppone nel Bellunese.
A inizio aprile Terna ha comunicato che il progetto del mega elettrodotto da Venezia a Lienz non si farà più, il taglio ad “alta tensione” tra Italia e Asutria, che doveva avere il suo snodo fondamentale a Volpago, sparisce dal piano di sviluppo 2018. Un annuncio che arriva dopo che dal 2002 questo progetto era in campo e la cui cancellazione non ferma la realizzazione di una stazione di trasformazione da 380 kV a 135 kV di ben otto ettari, con l’interessamento di 13 comuni fino a Scorzè. Questa centrale di trasformazione eviterà - secondo Terna - di fare un elettrodotto a 380mila volt e farà da collettore per una serie di linee. Terna promette di dismettere così 51 linee elettriche e di interrare 25 chilometri di cavi.
L’interramento era la soluzione che tutti prospettavano per l’elettrodotto da 380mila volt, percorrendo il sedime della A27 lungo la valle del Piave: in sostanza l’opposizione non era alla linea in sé, ma alla modalità di realizzazione. La Ue sostiene che i tralicci dell’alta tensione non sarebbero pericolosi, la Regione Veneto impone però 150 metri come distanza minima delle abitazioni dai tralicci. Inoltre il passaggio della linea, con i suoi fili e i sui tralicci, degrada in maniera irreparabile le aree attraversate, il paesaggio perde la sua integrità e le abitazioni perdono il loro valore di quasi il 40 per cento. Terna, per il momento, ha preferito abbandonare il progetto, piuttosto che pensare all’interramento.
Ma secondo il Comune di Volpago del Montello il progetto non è stato davvero eliminato e risulta alquanto improbabile che l’elettrodotto da 380 kV venga realizzato lungo la galleria del Brennero, così come ha controproposto Terna. Il Comune di Volpago, assieme a diversi Comuni della zona interessata, ha mandato in approvazione in Consiglio comunale una lettera indirizzata al presidente  della Regione Veneto, Luca Zaia e all’assessore allo Sviluppo economico ed Energia Roberto Marcato, chiedendo “che Terna confermi in maniera documentata e inequivocabile che non farà transitare l’elettrodotto nell’area Volpago-Venezia Nord-Scorzé, così come prevede l’interconnessione 380kv Italia Austria per la parte sino alla linea 380kv Sandrigo-UdineOvest, recuperando la soluzione progettuale di Terna stessa, usando il percorso lungo le autostrade, ovvero la linea da 380kV in affiancamento all’autostrada. La linea sia realizzata con l’interramento integrale e schermatura dei cavi, evitando così, anche la costruzione di una nuova centrale elettrica, rispetto alla quale si esprime la ferma contrarietà a ogni ipotesi di stazione elettrica presentata da Terna nel novembre e dicembre 2017 a Volpago del Montello”.

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