lunedì, 23 giugno 2025
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Leone XIV: “La guerra non risolve i problemi, servono opere di pace”

Nella Solennità del Corpus Domini, Leone XIV lancia un forte appello per il Medio Oriente: “Ogni membro della comunità internazionale ha una responsabilità morale: fermare la tragedia della guerra”

“Che la diplomazia faccia tacere le armi! Che le Nazioni traccino il loro futuro con opere di pace, non con la violenza e conflitti sanguinosi!”. Con queste parole, pronunciate al termine dell’Angelus di oggi, Solennità del Corpus Domini, Papa Leone XIV ha rivolto un accorato appello alla comunità internazionale, richiamando l’attenzione sulle tensioni crescenti nel Medio Oriente. Dalla finestra dello studio del Palazzo Apostolico, davanti a migliaia di fedeli radunati in Piazza San Pietro, il Pontefice ha espresso preoccupazione per l’aggravarsi della situazione in Iran, in Israele e in Palestina, denunciando il rischio che “la sofferenza quotidiana della popolazione, specialmente a Gaza, cada nell’oblio”.

Ha chiesto a gran voce di non ignorare “il grido dell’umanità”, che “invoca la pace”, ricordando che “nessuna vittoria armata potrà compensare il dolore delle madri, la paura dei bambini, il futuro rubato”.

Leone XIV ha ribadito con forza che “la guerra non risolve i problemi, anzi li amplifica e produce ferite profonde nella storia dei popoli, che impiegano generazioni per rimarginarsi”. Ogni conflitto, ha ammonito, è una “voragine irreparabile”, e ha chiesto che “ogni membro della comunità internazionale assuma la responsabilità morale di fermare questa tragedia”.

Come è noto, gli Stati Uniti hanno lanciato attacchi mirati durante la notte tra sabato e domenica su tre impianti nucleari iraniani: Fordow, Natanz e Isfahan. Il presidente Trump ha dichiarato che le strutture sono state “completamente e totalmente obliterate” come misura per fermare il programma di arricchimento nucleare iraniano. L’azione – definita “massiccia precision strike” – ha impiegato bombe bunker‑busting da 30.000 libbre, visibili anche dallo spazio, secondo i funzionari americani. In risposta, l’Iran ha lanciato una nuova raffica di missili verso Israele e ha promesso di considerare “tutte le opzioni” per difendere la propria sovranità. L’attacco statunitense ha suscitato condanne da Russia, Onu e Stati europei, mentre gruppi come Hamas e i ribelli Houthi hanno minacciato ritorsioni.

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