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Sposi "formati" a distanza in Etiopia

Anna Zoppas e Stefano Bolzonello hanno “frequentato” via skype i corsi di preparazione del Centro della famiglia con i loro “tutor”, Daniele Bresolin e Giulia Biscaro, di Padernello. Un’esperienza forte per entrambe le coppie, tanto che al matrimonio di Anna e Stefano gli amici - formatori hanno fatto da testimoni.

11/05/2017

“Ma perché lo fate?”. Questa la prima domanda dei fidanzati trevigiani in Etiopia rivolta alla coppia di tutor che da Treviso li segue nella formazione online al matrimonio. “Perché il matrimonio è bello” replica Daniele Bresolin, ingegnere di Padernello. Già, a rispondere è lui perché la moglie Giulia Biscaro, insegnante, ha un nodo alla gola.
Un’esperienza da raccontare, la loro. Anna Zoppas, 31enne di Colfosco, opera a Goba in Etiopia con le suore di Madre Teresa. Anche Stefano Bolzonello, 34enne di Santa Bona, è impegnato da quelle parti con una onlus non governativa. I due sono fidanzati, vivono in località diverse e vorrebbero approdare al matrimonio dopo aver sondato affinità e diversità, capacità di auto-aiuto e di sostegno all’altro. E così scoprono che il Centro della Famiglia di Treviso, presieduto da don Francesco Pesce, prepara anche online.
Detto fatto, aggancio stabilito.
“Quando mi è stato chiesto questo servizio verso l’Etiopia - dice, ancora commossa, Giulia - ho pensato a un miracolo. Non riuscivo a leggerla come casualità”. Giulia e Daniele, infatti, sono genitori di un bimbo adottato proprio in quel Paese, uno scricciolo che ora ha superato i cinque anni. “Al momento del contatto Skype con i giovani conterranei, ogni volta il cuore balzava nel petto. Le emozioni andavano al galoppo. Quando si interrompeva il collegamento video e restava l’audio le immagini uscivano prepotenti dalla nostra memoria. Riuscivamo a sentire i profumi, a vedere la luce del mezzodì così intensa da togliere il respiro. Il feeling con Anna e Stefano è stato immediato e la relazione subito profonda”. Giulia e Daniele, sposi da 11 anni, parlano insieme senza mai sovrapporsi.
“Da Anna e Stefano abbiamo imparato l’importanza della semplicità, dell’essenziale, di nutrirsi di poche cose, di considerare «molto», quello che per noi è nulla”, racconta Giulia.
Semplicità. Un concetto disgregato come le case coloniche e spento insieme ai bagliori del focolare. Semplicità ed educazione al futuro, ricerca di risorse per affrontare quelle piccole difficoltà ben lontane dai problemi drammatici che Stefano ed Anna toccano ogni giorno: malnutrizione, malattie, disabilità, Aids dilagante. La loro apertura verso la comunità in cui operano è totale: anche questo punto rientra nel percorso verso il matrimonio religioso.
Il matrimonio è bello: l’affermazione di Daniele andrebbe supportata... “Non ho detto che è facile, specie oggi, ma che una buona preparazione lo rende possibile, aiuta a superare i momenti di insicurezza e porta gioia”, precisa il giovane ingegnere.
Già, perché questa società liquida, che ci mette in movimento senza una meta, pare ignori il bisogno di certezze e la voglia di un punto di arrivo. Ecco che diventa difficile prendere delle decisioni, nel timore che domani non valgano più. La persona deve allora scovare, nell’intimo, speranze e risorse, ferite e fragilità, un passaggio obbligato per chi progetta una possibile unione consapevole.
Al Centro della Famiglia il corso al matrimonio inizia con un’accoglienza, cioè con l’ascolto, e soltanto poi viene offerta una proposta formativa ad hoc che è un accompagnamento. Quaderni e schede alla mano, si lavora da soli a casa, in coppia, per valorizzare le diversità, con i tutor formati nell’arco di tre anni attraverso incontri e ritiri residenziali che sviluppano, oltre al metodo, la capacità di capire e far affiorare le difficoltà.
La Chiesa, dunque, si apre e affianca, convinta com’è che ogni amore vero è dono di Dio e che vale la pena impegnarsi con e per le famiglie.
I giovani volontari in Etiopia hanno completato la formazione e si sono sposati nella chiesetta di Sant’Anna a Colfosco. Con loro, all’altare, i testimoni Giulia e Daniele. Ora operano ancora in Etiopia e, quando riescono a ritagliarsi una breve vacanza, volano dai compari a Padernello.

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