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Venezia, salvati dall’Ulss 3 due barbagianni
Li facevano posare per foto con i turisti tra calli e campi per 20 euro sotto la calura estiva, ma i barbagianni sono animali selvatici che in natura vivono di notte, odiano il caldo e si riparano negli anfratti rocciosi. Negli ultimi giorni, salvati anche due cani abbandonati in auto

Li facevano posare con i turisti tra calli e campi veneziani per 20 euro a foto sotto la calura estiva. Ma loro, due giovani barbagianni stretti tra le mani di mille estranei, sono animali selvatici che in natura vivono di notte, odiano il caldo e si riparano negli anfratti rocciosi. Tanto che, imbottigliati tra la folla e le temperature roventi degli ultimi giorni, i due esemplari hanno rischiato ripetutamente la vita a causa dei colpi di calore subiti.
Ora sono in salvo. Sono stati raggiunti a piazzale Roma dall’équipe del primario Carmine Guadagno, a capo del Servizio veterinario dell’Ulss 3 Serenissima. Sono stati subito ricoverati e curati. Guariti, domani sono diretti al Cras di Modena, il centro di recupero per gli animali selvatici, per la “riabilitazione”.
I due giovani fidanzati stranieri, che a Venezia sottoponevano i due barbagianni a performance turistiche di strada, sono stati denunciati per maltrattamento e i loro animali sono stati sequestrati grazie alla collaborazione tra il nucleo Cites dei Carabinieri, l’Enpa di Mira e il Servizio veterinario dell’Ulss 3 Serenissima.
“Per tenerli svegli il più possibile e aumentare le entrate giornaliere, i due ragazzi sottoponevano i barbagianni anche ad idratazione coatta attraverso siringhe d’acqua introdotte nel becco, perché i due esemplari non riuscivano più a bere in autonomia - racconta Guadagno -, soprattutto durante il giorno, quando dovrebbero invece riposare. Riportavano anche lesioni da sfregamento alla coda, per colpa del piccolo trasportino da gatti usato impropriamente. Essendo il trasportino morbido, e avendo loro bisogno invece di un ramo per aggrapparsi, avevano problemi anche agli artigli, che si conficcavano nelle zampine”.
Dopo la relazione sanitaria fatta dal primario, il magistrato ha convalidato il sequestro dei due barbagianni e il conseguente reato di maltrattamento.
Risultati simili per altri tre proprietari di animali, che in due episodi, sempre a Venezia, hanno abbandonato in auto, sotto temperature roventi, i loro tre cani, uno dei quali ha perso la vita a causa del colpo di calore. Tutti e due gli episodi sono avvenuti all’interno del Garage comunale di piazzale Roma, nel corso delle due ultime settimane. Entrambe le volte è subito scattata la corsa al salvataggio dei cani su segnalazione degli addetti del Garage comunale.
Nel primo caso il Servizio veterinario è sceso in campo su chiamata dei Vigili urbani: i veterinari si sono trovati di fronte a uno Yorkshire di circa due anni intrappolato in un Suv di una signora, parcheggiato in terrazza, sotto al sole. “Era disidratato, ansimava - spiega Guadagno -. Con l’ok immediato del magistrato è stato sfondato il finestrino per riuscire a prelevarlo”. Trasportato e ricoverato d’urgenza nel Canile sanitario dell’Ulss 3, ora sta bene.
Circostanze simili per due cani di grossa taglia, non di razza, di due turisti tedeschi. All’arrivo dei sanitari, i due animali di 4 e 2 anni si trovavano intrappolati in un'auto, all’interno dello stesso garage. Il primo è stato soccorso e curato anche questa volta nel Canile sanitario dell’Ulss 3 mentre il secondo è stato trasportato d'urgenza in una clinica specializzata di Mestre e poi in un'altra ancora più attrezzata a Padova, ma l'animale ha perso la vita dopo alcuni giorni per il grave scompenso cardiocircolatorio causato dal colpo di calore.
“Il Servizio veterinario in un territorio di grande afflusso turistico come il nostro non rallenta di certo la propria attività nel periodo estivo - dice il direttore generale Edgardo Contato -. Al contrario i nostri veterinari sono sempre in prima linea anche grazie agli interventi di cura che possono svolgere nel nuovo ‘Canile ospedale’ della nostra Ulss 3 Serenissima, attivo da qualche mese ai bordi del parco San Giuliano di Mestre”.