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Da Villorba a Nairobi, in Kenya, per un sorriso



“Quanti chilometri sei disposto a fare per un sorriso?”. Se lo chiede Paola Viola, con il suo contagioso entusiasmo e la determinazione che la contraddistingue, e se lo chiedono le decine di volontari, in gran parte under 30, dell’associazione “Una mano per un sorriso – For children”, fondata da questa insegnante di scuola dell’infanzia, che vive a Villorba, insieme a Gigliola Barlese di Vascon di Carbonera, con l’obiettivo di sviluppare progetti umanitari rivolti alla difesa dei diritti dell’infanzia nel mondo.
Paola, di chilometri, ne fa tantissimi, ogni anno.
La raggiungo il giorno del suo cinquantesimo compleanno, a metà giugno, una piccola festa da organizzare in terrazza e una nuova partenza in programma per il Kenya, inseguendo la nuova sfida di riqualificare la vecchia scuola del quartiere Lucky Summer di Nairobi. Si trova ai margini della baraccopoli di Korogocho, a ridosso della discarica di Dandora, il più grande ammasso di rifiuti dell’Africa orientale. Un contesto difficile dove migliaia di persone, e moltissimi bambini, per lo più provenienti dalla aree rurali, vivono in condizioni di assoluta precarietà. Un luogo, però, dove tutto è ancora possibile, dove la promozione dei diritti passa per l’educazione e la salute, dove la cooperazione internazionale può molto.
Nel 2021 Paola è stata riconosciuta tra le 100 donne più influenti in Italia dalla rivista F e nel 2022 è stata insignita dal presidente Sergio Mattarella dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica italiana.
La sua intuizione, nata 15 anni fa da un percorso personale di dolore e di riconoscimento del valore e dei talenti che ogni uomo porta in dono a sé e agli altri, oggi è una organizzazione di terzo settore con diversi progetti in Africa, ma anche nell’Europa dell’Est, in terra siriana, in Turchia e in Medio Oriente.
“Voi costruite muri, qui le porte sono sempre aperte”
“Ricordo la mattina del 2010 in cui, ferma al semaforo mentre stavo andando al lavoro, ho mandato un sms a Gigliola. Scrivevo: «È arrivato il momento. Partiamo». Erano mesi che riflettevo sul fatto di aver messo alla prova i miei talenti, sviluppato la mia passione per la fotografia, per l’arte, per la scrittura. E mi chiedevo: adesso che ho scoperto di saper fare tante cose, che me ne faccio? Dentro al mio cuore c’era il sogno e la speranza dell’Africa”.
Aveva frequentato percorsi da giovanissima su questi temi, ma non era mai ancora partita. Stavolta, però, si profilava una situazione diversa: “Avevo scritto a una religiosa in Kenya per un progetto di sostegno a una scuola locale e lei mi aveva risposto: «Qui le porte sono sempre aperte, siete voi che costruite muri»”. Il primo viaggio si iscrive indelebilmente nel cuore di Paola: è a Nairobi che vuole mettere radici, costruire delle opportunità per i bambini delle baraccopoli, fare la sua parte per giocare la partita delle relazioni umane, prima ancora che degli aiuti economici. Per anni, con Marta Talpelli, oggi vice presidente dell’organizzazione, ha studiato, girato quelle terre in lungo e in largo, conosciuto esperienze e comunità, persone e persone. “Soprattutto, ho incontrato storie di coraggio incredibili, scoprendo quanto bene e quale preziosa umanità si nasconde anche dietro alla privazione”
A Nairobi la scuola, e la vita, per un sorriso
Nairobi è allora il sogno che si avvera. L’associazione partita dal niente, zero soldi, zero competenze ha però la grinta e la voglia di farcela a tutti i costi. “Crediamo in un approccio integrato, fatto di istruzione, salute, ascolto e progetti concreti che possano davvero migliorare la vita delle persone – racconta Paola -. Uno di questi è proprio la Smiling school di Lucky Summer, che si trova in una delle aree più vulnerabili di Nairobi. Il nostro motto? Cambiamo il mondo, un sorriso alla volta”. La scuola riqualificata da “Una mano per un sorriso – For children” ospita studenti delle scuole medie provenienti da Korogocho, che possono così affrontare e superare l’esame di fine ciclo scolastico, proseguire gli studi superiori e uscire dal circolo vizioso di cui sono “prigionieri” i loro genitori: la vita e il lavoro nella baraccopoli.
Una mano per un sorriso – For children non è nuova a questo tipo di iniziative: dal 2013, l’associazione supporta la “Smiling school Korogocho”, una scuola in lamiera che accoglie 300 bambini dalla scuola dell’infanzia alla quinta elementare. Mentre nel 2023 il team di volontari guidati da Paola Viola ha inaugurato il primo “Smiling center”, un centro polifunzionale in cui vengono gestiti corsi di informatica e dove i ragazzi hanno l’opportunità di esprimersi tramite le arti e lo sport.
L’innovazione è un pilastro fondamentale dell’approccio di questa ong nata a Treviso. L’associazione, infatti, è convinta che l’accesso alla tecnologia sia una vera e propria forma di giustizia educativa. Da questo punto di vista il centro è cuore pulsante delle attività più innovative sviluppate in stretta collaborazione con i partner locali. Sorge a pochi passi dalla discarica di Dandora e offre un ambiente sicuro dove i ragazzi possono scoprire presto e sviluppare i propri talenti, senza perdere il contatto con la loro realtà. Le attività sono molteplici e diversificate: si va dai corsi di informatica all’educazione ambientale, dall’espressione artistica allo sport e al benessere fino alla formazione sui diritti, con percorsi di Life skills e diritti umani. “Abbiamo a cuore la salute comunitaria, e grazie a una seconda collaborazione con il Ruaraka Uhai Neema Hospital di Nairobi, abbiamo aperto una clinica riabilitativa all’interno del centro stesso, accessibili a tutta la comunità di Korogocho”.
“In Kenya c’è molto rispetto per quello che facciamo, le autorità locali ci sono vicine. In tutti questi anni ho affrontato situazioni pericolose, ma non me ne sono quasi resa conto: a Nairobi mi sento come a casa. E così i tanti ragazzi, provenienti da ogni parte d’Italia, che mi seguono e contraddicono l’idea di una gioventù senza ideali e con poca voglia di fare. L’importante è avere un sogno e impegnarsi per realizzarlo”.
Nuove sfide all’orizzonte
Intanto, a Treviso, c’è chi fa il tifo per l’associazione di Paola: è la Run for children. Il grande evento podistico, che quest’anno tornerà per l’ottava volta il 12 settembre, ha annunciato che destinerà parte del ricavato a “Una mano per un sorriso – For children”. Anche per i runner, in fondo, vale la stessa domanda: “Quanti chilometri sei disposto a fare per un sorriso?”. Del resto, l’associazione fondata da Paola Viola è molto “snella”. Sono circa 60 i volontari da tutta Italia, le risorse stanno nell’intelligenza e nella passione di chi partecipa alle diverse attività, mettendoci i propri talenti.
L’ultimo progetto, solo in ordine di tempo, ha ufficialmente preso il via nel 2024 quando è stato completato l’acquisto di un terreno adiacente alla vecchia scuola. “Ora siamo pronti ad avviare l’attività di ricostruzione: ristruttureremo l’edificio esistente con una nuova cucina e mensa, posizioneremo una cisterna per l’acqua potabile, amplieremo la scuola per rispondere ai nuovi standard richiesti dalla recente riforma scolastica attuata in Kenya. Inoltre, trasformeremo il terreno accanto in un giardino sicuro, realizzando un orto botanico e un campo sportivo per offrire ai ragazzi un vero spazio educativo, ma anche di benessere e socialità”. Il 28 aprile, dopo la firma del contratto con i costruttori, sono iniziati ufficialmente i lavori.