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Lo studente è più della sua prestazione: come valutarlo?

Gli esami di terza media e di quinta superiore possono far aumentare i livelli di ansia e rischiano di far diminuire la motivazione degli studenti
Nei giorni scorsi ha destato grande attenzione e dibattito il gesto del diciannovenne Gianmaria Favaretto, studente del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Padova, che ha scelto consapevolmente di non sostenere l’esame orale di maturità, certo di essere comunque matematicamente promosso. Non è nostra intenzione entrare nel merito della questione specifica, che è complessa e di cui non conosciamo tutti i risvolti, né stigmatizzare o approvare un comportamento che appare frutto di una decisione ampiamente maturata già nel corso dell’anno scolastico. Ci sembra più produttivo avviare una riflessione sul sistema docimologico, ovvero sull’insieme di pratiche e criteri generalmente adottati dalla scuola secondaria italiana di entrambi i gradi per verificare le competenze degli studenti, basato prevalentemente su valutazioni sommative, ovvero sui risultati di alcune prove mirate a certificare cosa i discenti abbiano appreso e siano in grado di riesprimere. Una recente meta-analisi, condotta dal pedagogista Yuankun Yao insieme a un’equipe di altri ricercatori su ben 118 studi e pubblicata nel 2024 sull’“European Journal of Psychology of Education”, ha messo in evidenza come questo tipo di valutazione possa far aumentare i livelli di ansia e rischia di far diminuire la motivazione intrinseca.
Altri approcci, invece, più centrati sulla valutazione continua, feedback costanti, dialogo educativo e autovalutazione sembrano favorire maggiormente il benessere piscologico e l’apprendimento profondo, come conferma un recente studio guidato dal ricercatore saudita Seyed M. Ismail (2022) sull’insegnamento delle lingue. La valutazione formativa non sostituisce quella sommativa, ma può completarla, offrendo allo studente strumenti per comprendere i propri errori e migliorare. Certi che già molti docenti hanno adottato questo approccio sentiamo di voler sostenere questo tipo di scuola e di valutazione, nella quale lo studente è più della sua prestazione.