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Denatalità, Istat: servono 500 mila nuovi nati all’anno entro il 2033
“La continua diminuzione del tasso di natalità, come certificato oggi dall’Istat, conferma che, senza un obiettivo chiaro, non riusciremo a vincere la battaglia della denatalità”. Così Gigi De Palo, presidente della fondazione per la Natalità, esprime profonda preoccupazione riguardo ai dati pubblicati nel rapporto sulla “Natalità e fecondità della popolazione residente - Anno 2022”.
L’Istat registra l’ennesimo record negativo. Nel 2022 le nascite sono scese a 393mila, registrando un calo dell’1,7% sull’anno precedente e secondo i primi dati provvisori a gennaio-giugno 2023 le nascite sono circa 3.500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022.
“E’ necessario individuare un obiettivo sostenibile - ha proseguito De Palo -, raggiungibile e verificabile di anno in anno. L’Istat ha proposto quota 500 mila nuovi nati entro il 2033. Altrimenti saremo qui il prossimo anno a documentare l’ennesimo fallimento del nostro Paese che, pur avendo chiari i problemi, non riesce a fronteggiarli e risolverli”.
Dall’analisi alla sintesi, De Palo conferma l’impegno della Fondazione per la natalità da lui promossa e presieduta, che dal 2021 organizza annualmente gli “Stati generali della natalità” e annuncia una novità: “Quest’anno, oltre all’evento nazionale che si svolgerà a Roma dall’8 al 10 maggio, abbiamo organizzato un «tour della natalità» che ci vedrà protagonisti di 5 eventi sul territorio, proprio per sensibilizzare anche a livello locale questa sfida epocale che ci attende. La prima tappa sarà Venezia, poi Bologna, Milano, Palermo e Napoli”.