venerdì, 13 giugno 2025
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Il disagio psichico negli adolescenti è triplicato in cinque anni

Secondo i dati dell’Ulss 3 Serenissima. Aumentano anche gli interventi preventivi. Ma la salute dei ragazzi non può essere un tema per soli specialisti

Ogni volta che si scrive di disagio psichiatrico degli adolescenti si tratteggiano situazioni sempre più allarmanti. Vale per l’abuso di sostanze, per i comportamenti sessuali, per la dipendenza da social e smartphone, per l’ansia da prestazione, i disagi emotivi e affettivi. Anche i più recenti dati del nostro territorio, che stavolta arrivano dall’Ulss 3, vanno in questa direzione: secondo i loro numeri, gli adolescenti psichiatrici sono triplicati in cinque anni, tanto da richiedere una “riorganizzazione” del servizio della neuropsichiatria, con una squadra di psicologhe, psicoterapeute, ginecologhe, assistenti sociali, logopediste e infermiere interamente dedicate. Che l’adolescenza sia una fase complessa, fatta di cambiamenti fisici, cognitivi, relazionali e identitari, lo sappiamo tutti da tempo, ma che la loro salute mentale sia in pessime condizioni, se non proprio in vera emergenza sanitaria e culturale, è problema complesso di questi anni.

Sempre più piccoli, sempre più a disagio

Se nel 2020 erano 450 gli adolescenti presi in carico dallo Iaf (servizio infanzia, adolescenza e famiglia) dell’Ulss 3, due anni dopo sono raddoppiati e quello dopo ancora triplicati, toccando quota 1.415 l’anno scorso e superandola già nei primi sei mesi di quest’anno. L’incremento maggiore è quello dei preadolescenti, maschi e femmine; nel quadro dei disturbi ansiosi o di isolamento sociale, tra gli elementi emergenti, “si riscontra l’ansia di separazione dallo smartphone, la paura di essere esclusi da esperienze condivise sui social”, spiega la direttrice del servizio di Dolo, Mirano e Chioggia, Angelica Rampazzo. Si chiama nomofobia. Ma tra i disagi, c’è anche l’ossessione per il mangiare sano e naturale proposta dai social, quella per il corpo tonico costruito in palestra e quella di sostituire le calorie degli alimenti con quelle dell’alcol”.

“Nell’ultimo quinquennio la nostra utenza segna un andamento in continua crescita e la preadolescenza è la fascia d’età che rappresenta l’incremento superiore – conferma anche Ilaria Festa, neuropsichiatra e direttrice Iaf per Venezia e Terraferma -. Nell’ultimo quadrimestre si è osservato un incremento doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con 87 giovanissimi già in carico nei primi mesi dell’anno”.

Aggressività, ansia e disregolazione emotiva

I disturbi prevalenti, il 40% del totale, sono quelli dell’ansia e dell’umore, caratterizzati spesso da ritiro sociale, con abuso di utilizzo di device. Un altro 30% delle psicopatologie è rappresentato, invece, dai disturbi della nutrizione: aumentano dodicenni, tredicenni e quattordicenni che ne soffrono. Il restante 30% dei ragazzi in carico soffre, invece, di disturbi del comportamento, che possono sfociare, specie durante l’adolescenza, in disturbi della condotta in ambito sociale. “Inoltre, osserviamo sempre più frequentemente l’associazione di quadri di disregolazione emotiva con comportamenti aggressivi o autolesivi - aggiunge Ambra Cappellari, primaria di neuropsichiatria infantile di Dolo - e sono aspetti che spesso conducono ad accessi ai Pronto soccorso e al ricovero, confermando la complessità presente anche a livello territoriale”. A meno di un anno dalla nascita del nuovo reparto di Cappellari, punto di riferimento per questa specialità, i ragazzi che hanno avuto bisogno di ricovero sono stati 109. La loro età media è di 15 anni e, anche qui, due terzi sono ragazze.

Danni social e smartphone

“Nella nostra esperienza clinica, la precocità dell’insorgenza di sintomi psicopatologici che hanno un'origine multifattoriale, con una correlazione all'utilizzo intensivo e disregolato dei social media, hanno un impatto importante sullo sviluppo dell'identità, sull'autostima e sulla regolazione emotiva, come rilevato in più studi - dicono Festa e Rampazzo -. L'esposizione elevata ai modelli estetici e comportamentali online può generare disorientamento, confronti sociali dannosi e difficoltà relazionali, contribuendo all'insorgenza del disagio psicologico. A fianco di ciò, si possono rilevare le fragilità di genitori che spesso sembrano come impotenti di fronte ai figli, in affanno, in difficoltà a porsi come credibili e autorevoli amplificando così il senso di solitudine e smarrimento”.

L’Ulss 3 fa sapere che aumentano anche gli interventi preventivi e di supporto rivolti alle famiglie e alla rete allargata, in una logica di integrazione tra i vari servizi dell’area sociale e sanitaria. “Sono aumentati i casi, ma è aumentata anche l’attenzione e la presa in carico – spiega il direttore socio sanitario Massimo Zuin -; questo è il segnale di una maggiore ricettività nei confronti delle nuove patologie e delle conseguenze sul nucleo famigliare”. Che è pur vero, tuttavia le liste d’attesa sono spesso lunghe, gli interventi “a spot” e la percezione di solitudine di genitori e ragazzi aumenta. Motivo per cui la salute degli adolescenti non può essere un tema per soli specialisti. È una questione collettiva che tocca scuole, famiglie, istituzioni, comunità. Una urgenza che riguarda la qualità della nostra società e il benessere delle prossime generazioni. Per ciò non è rimandabile.

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