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Avis Veneto: l’appello alla donazione, serve soprattutto plasma

Intervengono il presidente Luca Marcon e il direttore sanitario Bernardino Spaliviero
10/07/2025

“Prima di andare in vacanza, ricordatevi di donare il sangue, o meglio il plasma, che ce n’è tanto bisogno ed è pure meno debilitante dal punto di vista fisico, visto che elimina il rischio di anemia”. L’appello è arrivato dal nuovo presidente Avis veneto, Luca Marcon, durante una conferenza stampa dello scorso 3 di luglio.

Quando arriva l’estate, infatti, le donazioni diminuiscono notevolmente, ma sangue e plasma, prosegue Marcon “sono a tutti gli effetti farmaci, e servono per realizzare terapie fondamentali e salvavita. Quindi chiediamo a chiunque possa, un piccolo sacrificio in nome di chi ha ne bisogno”.

In Veneto, i donatori iscritti ad Avis sono 132 mila, un popolo generoso, e, tuttavia, nei primi mesi del 2025 le donazioni sono in leggero calo (3,3%). In ogni caso, per quanto riguarda il fabbisogno di sangue intero, il nostro Paese è praticamente autonomo, mentre per quanto riguarda il plasma, arriviamo solo tra il 70 e l’80 per cento delle necessità di plasma.

C’È BISOGNO DI PLASMA

“Mentre le esigenze di sangue per gli interventi sono un po’ diminuite - spiega il dottor Bernardino Spaliviero, direttore sanitario dell’Avis regionale del Veneto -, la necessità di plasma aumenta del 7% ogni anno, contro un aumento dell’1-2 per cento delle donazioni”.

La componente liquida del sangue è fondamentale per realizzare dei farmaci, come ad esempio immunoglobine ed emoderivati che aiutano a curare malattie croniche e rare. “Se non arrivano dal un atto di dono nel nostro Paese, questi prodotti dobbiamo comprarli sul mercato internazionale - prosegue il medico - dove si trovano con sempre più difficoltà e a prezzi altissimi. Senza contare la questione etica di acquistare emoderivati da Paesi nei quali il sangue è un prodotto, e dove, dunque, la raccolta rischia di diventare uno sfruttamento per le persone più deboli e fragili dal punto di vista economico, che lo vendono per mantenersi, senza limiti, e compromettendo così la loro salute.

DONO E BENEFICIO

Nelle modalità e con le tutele del modello di donazione italiano e veneto, invece, il gesto solidale offre anche svariati beneficia a chi lo compie.

La salute di chi dona è continuamente sotto controllo grazie alle analisi sul sangue e alle visite mediche che ne verificano l’idoneità. Alcuni, attraverso questi controlli, hanno scoperto carenze o malattie, e sono stati in grado si curarle in tempo.

Questo gesto migliora, inoltre, il flusso sanguigno, allena il corpo a generare il sangue.

PER DONARE

I requisiti richiesti per la donazione sono: avere un’età compresa tra i 18 e 60 anni, un peso corporeo superiore ai 50 chili e avere uno stile di vita sano ed equilibrato.

Per quanto riguarda il plasma, Marcon e Spaliviero hanno voluto sfatare un mito: l’ago è lo stesso, la procedura non fa male e non è più fastidiosa della donazione di sangue, è solo un po’ più lunga, poiché dura 45 minuti anziché quindici, ma potendo oggi prenotare l’accesso al centro trasfusionale, si risparmia comunque tempo.

IL CASO DEL PORTALE PRENOTAZIONI

Tra i motivi dell’attuale diminuzione di donazioni nel Veneziano (Ulss 3 e 4), lancia l’allarme il presidente Avis, “ce n’è uno che ci preoccupa molto: la Regione Veneto ha introdotto, in via sperimentale, un nuovo sistema di prenotazioni, che sta uniformando a quello delle visite specialistiche, grazie ai fondi Pnrr, ma questo sistema, realizzato senza confrontarsi con Avis, non sta funzionando a dovere, e gli utenti, non riuscendo a prenotare, rinunciano alla donazione. Siamo molto in allerta, perché questo sistema prima o poi arriverà in tutto il Veneto, sostituendo modalità che, invece, oggi funzionano”.

IL WEST NILE VIRUS

Con le temperature sempre più elevate, si moltiplicano le zanzare, vettori di virus, e tra questi ill West Nile, presente in Veneto da diversi anni. Tuttavia donare il sangue rimane una pratica sicura, e un test su tutti i campioni, non solo garantisce l’assenza di contagi tra ciò che è stato raccolto, ma aiuta anche la prevenzione, tenendo monitorato l’andamento del virus nei vettori e nella popolazione e permettendo interventi tempestivi di bonifica nelle aree dove si rilevassero contagi.

LE AVISIADI

Sabato 5 e domenica 6 luglio scorsi, a Jesolo, è avvenuta la terza edizione di Avisiadi giovani, che per la prima volta è andata sold out, con 154 partecipanti da tutte le province del Veneto. Si tratta di un’iniziativa del gruppo Avis creata per far divertire e sensibilizzare i giovani alla donazione.

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