Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Consorzi di Bonifica, San Donà sede di Deltamed. Lectio magistralis del prof. Andrea Rinaldo
Di recente si è riunita per la prima volta, a San Donà di Piave, nella sala Ronchi del Consorzio di bonifica, l’assemblea di Deltamed, associazione che riunisce i Consorzi di bonifica dei delta del Mediterraneo. L’associazione, fondata nel 2002 e di cui il “Consorzio di Bonifica Veneto Orientale” fa parte dal 2005, si propone di affrontare le problematiche di natura idraulica, ambientale, economica e sociale dei delta fluviali, delle lagune e delle zone umide del Mediterraneo, attraverso uno scambio di esperienze, conoscenze e prospettive. Deltamed, oggi, riunisce rappresentanti da numerosi Paesi del mondo, quali Italia, Spagna, Grecia, Romania, Egitto, e intrattiene partnership con Francia, Argentina, Senegal e Vietnam: Paesi, questi, rappresentati all’appuntamento di San Donà con le rispettive delegazioni. La riunione a San Donà segna un passaggio importante per la storia dell’associazione, che vedrà lo spostamento della sede dalla città spagnola di Amposta, a San Donà. Per suggellare questo importante momento, è stato invitato Andrea Rinaldo, docente di Costruzioni idrauliche all’Università di Padova e vincitore dell’autorevole “Stockholm water prize 2023” comunemente chiamato “Nobel dell’acqua”, che ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Il governo delle acque nel mondo che cambia”.
“Il clima sta cambiando molto rapidamente: il giorno più caldo mai misurato è stato quest’anno. Negli ultimi 8 anni la temperatura media del pianeta ha raggiunto i massimi in oltre 300 anni di misurazioni. Per le bonifiche, ciò si ripercuote nell’innalzamento del livello medio dei mari, tanto nel Mediterraneo quanto negli oceani”
Le previsioni del professor Rinaldo non lasciano spazio a illusioni: “Il clima sta cambiando molto rapidamente: il giorno più caldo mai misurato è stato quest’anno. Negli ultimi 8 anni la temperatura media del pianeta ha raggiunto i massimi in oltre 300 anni di misurazioni. Per le bonifiche, ciò si ripercuote nell’innalzamento del livello medio dei mari, tanto nel Mediterraneo quanto negli oceani, come sottolineato nell’Ipcc (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico)”, ha esordito il professore.
Quali soluzioni? “Vi posso dire che la soluzione migliore è ridurre le emissioni e adattarci: noi del Nord globale non abbiamo autorevolezza a dire al Sud globale di smetterla di inquinare, quando siamo stati noi i primi a farlo per secoli. I sistemi di difesa dalle acque sono fondamentali per questo adattamento, ma impiegano decenni per essere realizzati, come il Mose. Le prospettive per i prossimi cento anni e per le generazioni future vanno per questo pensate adesso: i corsi d’acqua medio piccoli saranno i più vulnerabili al cambiamento climatico, come abbiamo visto in Romagna la scorsa primavera”. Secondo il docente, l’uso della tecnologia oggi a nostra disposizione è di enorme aiuto per questa gigantesca opera di adattamento.
Il professor Rinaldo si è infine soffermato sugli studi che ha effettuato nel Sud globale, che mettono in correlazione la diffusione delle epidemie con il percorso dei fiumi e il mancato accesso all’acqua potabile da parte della popolazione. Da qui, un appello agli uomini di bonifica di tutto il mondo: “Il mancato accesso all’acqua sicura è alla base dell’alto tasso di mortalità infantile nel Sud del mondo. Mancano sistemi di fognatura, acqua potabile, strade, ma ci sono gli impianti che portano i telefonini. Oggi dobbiamo ripensare alla radice la giustizia distributiva delle risorse idriche, che riguarda piene, siccità e distribuzione dell’acqua, se vogliamo ridurre su scala globale le disuguaglianze della nostra società”.
E’ possibile ascoltare l’intervento integrale del professor Rinaldo sulla pagina Facebook del Consorzio di Bonifica “Veneto Orientale”.