venerdì, 31 ottobre 2025
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Il patriarca Pizzaballa incontra, collegato da Gerusalemme, i sacerdoti del vicariato di Asolo

Il cardinale ha condiviso una riflessione sul valore della fede e della preghiera come forza quotidiana contro l’odio. Ha risposto al vescovo, Michele Tomasi, che chiedeva come trovare l’energia per proseguire nella missione pastorale in tempi così difficili, ricordando che la preghiera e la riflessione mattutina sono per lui l’antidoto alla disperazione

Collegato da Gerusalemme con i sacerdoti del Vicariato di Asolo, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, ha condiviso una riflessione sul valore della fede e della preghiera come forza quotidiana contro l’odio. Ha risposto al vescovo, Michele Tomasi, che chiedeva come trovare l’energia per proseguire nella missione pastorale in tempi così difficili, ricordando che la preghiera e la riflessione mattutina sono per lui l’antidoto alla disperazione.

Il Patriarca ha descritto la situazione drammatica in Terra Santa. A Gaza, distrutta per l’80%, mancano scuole, ospedali e abitazioni. I civili vivono in tende, senza igiene né medicinali, e soprattutto i bambini rischiano di perdere il futuro: è il terzo anno senza scuola. Anche la piccola comunità cristiana, ormai ridotta a circa 500 persone, vive tra lutti e difficoltà.

In Cisgiordania, ha denunciato, regna l’assenza di legge: i coloni israeliani infliggono violenze ai palestinesi senza interventi dell’esercito. I check-point sono oltre un migliaio e rendono impossibile anche curarsi. A Gerusalemme l’assenza di pellegrini ha impoverito la città e in particolare la comunità cristiana.

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Nonostante tutto, Pizzaballa ha invitato a vedere in questa crisi un’opportunità: “Siamo nella fase fragile del cessate il fuoco, ma può essere l’inizio di un percorso”. Ha raccontato come la Chiesa locale si sia organizzata per dare aiuto a migliaia di famiglie con pacchi alimentari, buoni pasto e assistenza sanitaria. Le donne, ha sottolineato, hanno un ruolo decisivo per la loro capacità di cogliere i bisogni concreti.La Chiesa punta a ricostruire almeno una delle cinque scuole cristiane di Gaza e, con l’aiuto della CEI, un ospedale. Saranno promossi anche corsi di formazione professionale per giovani palestinesi, per prepararli ai lavori della ricostruzione. “Non sarà facile – ha detto – ma la speranza resta il fondamento del nostro impegno. La guerra finirà, ma il conflitto resterà”.

Alla fine dell’incontro, don Pierangelo Salviato, vicario foraneo, ha proposto di destinare la colletta natalizia vicariale a un progetto in Terra Santa. Don Paolo Magoga, presidente della Fondazione Montegrappa, ha suggerito di sostenere la formazione dei giovani palestinesi senza lavoro. Il vescovo Tomasi ha concluso ringraziando il cardinale per la testimonianza: “Abbiamo bisogno ogni tanto di essere feriti da queste storie per ritrovare la misura del nostro impegno pastorale”.

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