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Ha inaugurato, venerdì 24 ottobre, con un bagno di folla la nuova mostra a palazzo Bomben targata fondazione Benetton: “Mario Rigoni Stern. Ecologia, impegno civico e cura dei luoghi” è un omaggio al grande scrittore di Asiago scomparso nel 2008. Le numerose carte d’archivio svelate, lettere e articoli di collaborazione con i giornali, fotografie e illustrazioni, delineano i contorni di una figura in prima linea per la salvaguardia dell’ambiente e delle comunità locali, sia umane che animali. Cinque gli eventi collaterali previsti fino alla chiusura, il 21 dicembre, coinvolgendo enti e scuole; tra gli altri, il 12 novembre alle 20.30, ci sarà la proiezione del film “Ritratti. Mario Rigoni Stern” di Carlo Mazzacurati e Marco Paolini, il quale è stato l’ospite d’onore dell’inaugurazione del 24 ottobre.
La mostra
Il percorso espositivo è un approfondimento e ampliamento della mostra “Le carte di Mario” allestita tra il 2022 e il 2023 al museo Le Carceri di Asiago. Sette le sezioni progettate dallo Studio B Lab design per la curatela di Massimo Rossi e Gianbattista Rigoni Stern (uno dei tre figli dello scrittore), una delle quali del tutto inedita che mette in luce la collaborazione di Rigoni Stern con gli artisti che hanno impreziosito i suoi scritti con litografie, dipinti e incisioni, tra cui Pino Guzzonato, Aldo De Vidal e Armando Pizzinato, nonché le fotografie del francese Loïc Seron dedicate allo scrittore. Sullo scalone d’ingresso alla mostra campeggia proprio una di queste collaborazioni artistiche, raffigurante un urogallo e rappresentativa del secondo romanzo dello scrittore, “Il bosco degli urogalli”, del 1962. Le altre sei sezioni espositive restituiscono il materiale d’archivio, con l’aiuto anche di sistemi multimediali, come le light-box, videoproiezioni e campane sonore, che si compone di carteggi: importante quello con Primo Levi, interessante quello con la coppia giapponese traduttrice dei suoi libri nel Sol Levante, e tanti altri che sono stati selezionati per far emergere, appunto, “l’ecologia, l’impegno civile e la cura dei luoghi” di Mario Rigoni Stern. All’ingresso della Fondazione, un grande pannello multimediale raffigurante un planisfero sintetizza l’ampia “geografia” di questo carteggio.
Amore per la natura e impegno civile
Sono più di 500 gli scritti su giornali e riviste contenuti nell’archivio di Mario Rigoni Stern, donato dalla famiglia al Comune di Asiago nel 2020, quasi 60 anni di vita, pensiero e lavoro di cui la mostra mette in luce alcuni straordinari elementi. Tra questi emerge anche la collaborazione dello scrittore con la Regione del Veneto per la redazione della cosiddetta “Carta di Asiago” del 2004, con i fondamenti di un buon governo del territorio, nel contesto della stesura del nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento. “Mio padre era molto attento a ciò che succedeva attorno a lui” racconta Gianbattista Rigoni Stern riferendosi tanto agli elementi della natura, che l’autore analizzava con attenzione scientifica, quanto la speculazione edilizia e l’ingordigia dello sviluppo che già allora devastava il nostro territorio: “La natura ha un limite - scriveva Rigoni Stern - e quando anche la natura sarà consumata scomparirà la vita: l’aria, l’acqua, la terra non sono risorse illimitate. E allora, finché siamo in tempo, comportiamoci con un po’ di saggezza e non da stolti”.
“L’ecologia non è una moda”
“L’ecologia non è una moda”: lo ha scritto lo stesso Rigoni Stern nel 1976 in una bozza di articolo, redatta a macchina e corretta a mano libera che si trova esposta in mostra. Una frase che colpisce, perché il “logorio” di quel termine, già denunciato dallo scrittore quasi 30 anni fa, non ha fatto che accentuarsi, come dimostrano numerosissimi episodi del cosiddetto “greenwashing” da parte di grandi quanto di piccole aziende. Già allora la denuncia al drenaggio smodato delle risorse dei territori e del pianeta era feroce: “Il termine «consumismo» significa per noi fine e morte, così «ecologia»equivale a vivere”. Quello che forse si è perso, in questi 30 anni, è l’ottimismo: “negli angoli della nostra provincia vi sono ancora le lucciole, come, ci sono bambini e poeti che le guardano” si legge nello scritto. Oggi vedere una lucciola è evento raro, ma almeno possiamo ancora ascoltare, se non proprio i bambini, i poeti, gli artisti, gli attivisti che alzano la propria voce per ricordare ciò che abbiamo perso. Anche perché, scriveva ancora Rigoni Stern, “la violenza, l’angoscia, il malvivere, l’apatia e la solitudine [sono] da imputare in buona parte all’ambiente generato dalla nostra civiltà”.
Informazioni
La mostra sarà aperta fino al 21 dicembre, il venerdì dalle 15 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso unico 5 euro (gratuito per i minori di 12 anni). La mostra gode del patrocinio del Ministero della Difesa, della Provincia di Treviso, della Città di Treviso, dell’Associazione Nazionale Alpini, del Cai Veneto e di Legambiente.