La settimana scorsa abbiamo pubblicato una presentazione della lettera apostolica di papa Leone sull’educazione:...
Indipendentisti: Manildo non commenta gli arresti, Muraro critico
Il sindaco: “Ma il secessionismo non è una risposta". Il presidente della Provincia: "Spero non si tratti di rappresaglia".
Il giorno dopo l’arresto delle 24 persone secessioniste accusate dalla Procura di Brescia di voler attentare all’unità nazionale anche attraverso gesti violenti (dalle indagini sembra emergere una saldatura tra venetisti e movimento dei Forconi), proseguono i commenti dei rappresentanti delle istituzioni e dei partiti. Già nella serata di ieri era giunto il commento del premier Matteo Renzi: "Un governo non commenta mai nessun tipo di indagine, sono sereno rispetto alla tenuta di ogni istituzione democratica".
Manildo: “Non commento azioni della magistratura, ma secessionismo non è una risposta”
Sulla stessa linea il sindaco di Treviso Giovanni Manildo: “Penso non sia il momento di commentare le azioni della magistratura. Resta comunque una vicenda grave. La cura alla necessità di una maggiore autonomia del territorio non è l’indipendentismo che anzi credo, nelle sue esasperazioni, debba essere fermato. Il tema del disagio economico e sociale del Veneto deve essere però affrontato. Penso che invece di esasperare le istanze indipendentiste, debbano essere cercate altre strade in grado di condurre ad una maggiore autonomia. La Costituzione, attraverso l’articolo 132 , ci da delle possibilità: si può per esempio pensare alla fusione di Regioni esistenti, nel caso del Veneto con il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia. Al di là degli eccessi a cui stiamo assistendo, è innegabile il forte disagio di tutto il territorio regionale. Per questo le richieste dei sindaci dei comuni della Marca e dei capoluoghi veneti, sintetizzate nel Manifesto dei sindaci, assumono un valore ancor più rilevante. Più che alla tesi indipendentista guarderei alle proposte dei comuni che a fronte della rinuncia ai trasferimenti statali chiedono piena autonomia finanziaria con Imu e Tasi e totale responsabilità comunale. Questa è l’autonomia che chiediamo. Non è il momento di dividere, ma di trovare delle soluzioni che contemplino da un lato l’unità del nostro paese e dall’altro le crescenti necessità di autonomia dei territori, il tutto ponendoci in un’ottica di relazione virtuosa con l’Europa”.
Andreetta: un fatto grave
“Le accuse sono pesanti e se saranno confermate si tratta di un fatto gravissimo”. Così la segretaria provinciale di Treviso del Partito Democratico Lorena Andreetta in merito all’arresto dei 24 secessionisti veneti compiuto nella giornata di oggi da parte dei carabinieri dei Ros su ordine della magistratura di Brescia. “I reati contestati – dichiara Andreetta – sono di una tale gravità per cui l’attenzione deve essere mantenuta ai massimi livelli da parte di tutti”.
Muraro: spero che non sia rappresaglia politica
Il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, commentato l’episodio dell’arresto di “secessionisti veneti” come “Un ritorno a un passato, dove l’espressione delle proprie idee veniva tacciata dalle forze militari. In pochi mesi Renzi sta veramente rivoluzionando l’Italia puntando al revival o, meglio, al “vintage”: la modifica del titolo V cancella circa un ventennio di storia italiana e di lotta per l’ammodernamento dello Stato. Si sta limitando progressivamente l’autonomia degli enti locali – Regioni, Province e Comuni – e si processa la libertà di pensiero e parola”.
“Pur non essendo io d’accordo con azioni che vadano contro la legalità, non posso comunque non pensare a quest’azione che sembra un rimando a tempi passati – ha continuato Muraro - Non sono ancora chiari i termini, non conosco quali siano i crimini contestati, mi auguro che questa non sia una rappresaglia di tipo politico, perchè vorrebbe dire andare contro la volontà di autodeterminazione di un popolo. Arrestare chi non la pensa come te, ci riporta agli anni '30”.



