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Discepole del Vangelo: professione perpetua per sorella Agnès Rigaut

Originaria di Lione (Francia), ha vissuto la sua professione religiosa perpetua accompagnata dalle sorelle della fraternità e da parenti ed amici che si sono radunati numerosi nella fraternità principale Jesus Caritas di Castelfranco Venetos

Il dono totale e definitivo di una sorella che sceglie di consacrare la propria vita al Signore, ai fratelli e alle sorelle è un momento di gioia e di grazia per tutta la Chiesa. Sabato 20 settembre sorella Agnès Rigaut, originaria di Lione (Francia), ha vissuto la sua professione religiosa perpetua tra le Discepole del Vangelo, accompagnata dalle sorelle della fraternità e da parenti ed amici che si sono radunati numerosi nella fraternità principale Jesus Caritas di Castelfranco Veneto.

Le parole risuonate a più riprese tra i presenti, sono state “accoglienza” e “fraternità”; due esperienze molto care anche a san Charles de Foucauld a cui le Discepole del Vangelo ispirano la loro vita. I familiari di Agnès, arrivati dalla Francia, sono rimasti sorpresi da come “la professione di Agnès, che ha confermato la sua scelta di donare la vita a Dio e agli altri seguendo le orme di Charles de Foucauld, abbia suscitato grande emozione e gioia” e sia stata un momento “di accoglienza verso tutti coloro che sono venuti a condividere questa giornata, di Agnès tra le Discepole del Vangelo e dei suoi genitori e familiari”.

Anche il rito di consacrazione, vissuto all’interno della celebrazione eucaristica, ha richiamato la dimensione dell’accoglienza e della fraternità. Francesca e Chiara, mamma e figlia arrivate da Torino, dove è presente una fraternità, nella quale attualmente Agnès vive, così condividono: “Ci ha toccato particolarmente il momento dell’abbraccio di pace, segno tangibile dell’accoglienza nella comunità della nuova sorella”. Anche Elena, moglie e mamma di famiglia, sottolinea l’importanza di questo gesto: “La disposizione a cerchio che le sorelle fanno attorno alla nuova arrivata è una sorta di protezione e allo stesso tempo di accoglienza, che si risolve poi con un abbraccio fraterno a ognuna. È un gesto simbolico molto potente che fa inevitabilmente porre domande anche sulle proprie scelte di vita”. L’unità e la fraternità vissute durante la celebrazione hanno trovato espressione, poi, nella convivialità, fatta di balli, canti e festa franco-italiana. Il clima è stato “all’insegna della pace, della gioia, dell’incontro con il Signore e con gli altri”, come hanno espresso amici e familiari. In questo tempo segnato da guerre e tensioni in diverse parti del mondo, sorella Antonella Fraccaro, responsabile generale della fraternità delle Discepole del Vangelo, a nome delle sorelle, ha invitato i presenti a offrire la celebrazione per le tante situazioni internazionali per le quali si invoca la Pace. Su questo stesso invito il vescovo Michele, durante l’omelia, ha incoraggiato a considerare che “i doni di Dio sono elargiti perché con essi si stabilisca l’amicizia tra le persone, e perché si possa almeno desiderare di abitare insieme le tende eterne del Signore, dove già abitano i poveri, gli scartati, i dimenticati”. Nelle parole del Vescovo possiamo sentire richiamato il senso di ogni vocazione, anche quello alla vita religiosa: riconoscere i doni che il Signore affida a ciascuno affinché possano essere ridonati e diventare un bene a servizio degli altri. Mons. Tomasi ha concluso la sua omelia con un augurio rivolto ad Agnès: “Chiedi la grazia che il tuo amore sia sempre donato a Dio, che questo amore non vada a nessuno e a null’altro senza di Lui, e che con Lui sia donato a ogni persona, a tutte le creature. Inviterai così al banchetto della tua vita gli ultimi e i dimenticati, quelli che non hanno possibilità di contraccambio terreno, ma che hanno in consegna per te le chiavi del Regno”. È un bel segno di speranza per Agnès che ha donato la sua vita con generosità, ma anche per tutti gli uomini e le donne che nella quotidianità, con discrezione, costruiscono il bene e la pace.

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