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Alla festa Acr l’invito a prendersi cura del creato

Oltre seicento i ragazzi giunti in Seminario da tutta la Diocesi

Domenica 12 maggio, negli spazi del Seminario vescovile di Treviso, si è svolto l’annuale incontro - festa dell’Azione cattolica ragazzi, in cui più di 600 persone da tutta la Diocesi si sono riunite per festeggiare un altro anno di cammino condiviso nelle attività promosse dall’associazione. Una splendida giornata di sole all’insegna dell’inclusività, in cui ogni persona, dai piccolissimi agli adulti, ha potuto partecipare ad attività a misura della propria età.

La volontà dell’Azione cattolica di abitare il proprio tempo si è manifestata ancora una volta nella scelta del tema nazionale del percorso annuale, dal titolo “Questa è casa tua”, un invito a prendersi cura del nostro pianeta come segno di amore per il creato e per le persone che, insieme a noi, lo abitano.

Da qui il titolo dell’evento diocesano “Tocca a me!”, in cui i partecipanti, attraverso attività e giochi, hanno avuto modo di riflettere sulle tematiche ambientali e sull’importanza del proprio contributo e della cooperazione nella salvaguardia dei luoghi che abitiamo. Ed è proprio in quest’ottica che è arrivata la rottura di una tradizione: anziché prevedere come gli anni precedenti un gadget commemorativo per ognuno dei presenti, quest’anno a ogni parrocchia con almeno un iscritto alla festa è stato donato un albero da piantare nella propria comunità e di cui prendersi cura collettivamente. L’auspicio è che la crescita negli anni della pianta sia il simbolo della volontà, in particolare dei ragazzi, di essere parte attiva nella costruzione di un futuro rispettoso della Terra.

A testimonianza dell’importanza dei ragazzi nella vita della comunità e in particolare della Chiesa diocesana c’è stata la presenza del vescovo, Michele Tomasi, che ha presieduto la messa di chiusura della giornata e ci ha ricordato che “la terra non solo non è degli adulti e appartiene anche ai ragazzi, ma il creato è soprattutto un dono di Dio, è un dono meraviglioso del suo amore”, per cui “vale la pena salvare Venezia dall’acqua”, a testimonianza che possiamo fare molto, quando lo facciamo insieme. Incoraggiante l’ultima parola del Vescovo a noi educatori

e ai ragazzi e alle ragazze: “Vale la pena passare per questo mondo prendendocene cura, cura gli uni degli altri. Il mondo sarà colorato se voi lo colorate con la vostra fantasia donata direttamente dallo Spirito Santo”.

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