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Oltre trecento pellegrini dalla nostra diocesi diretti a Lourdes con il Vescovo

Partiti il 3 settembre

Sono partiti mercoledì 3 settembre, alle 6 del mattino, dalla stazione di Treviso. Sono 307 i fedeli della nostra diocesi che, insieme al Vescovo Tomasi, vivranno il loro pellegrinaggio giubilare alla Grotta, 220 con il treno bianco e 87 con l’aereo partito giovedì 4. Il pellegrinaggio è organizzato dalla sottosezione trevigiana dell’Unitalsi ed è vissuto insieme alle diocesi di Adria – Rovigo e di Venezia.Una partenza che ha risentito di alcune difficoltà, dovute ai lavori in corso nella stazione dei treni di Treviso, superate dall’impegno e dalla dedizione dei volontari dell’Unitalsi e del personale ferroviario. Insieme ai 38 barellieri e alle 53 sorelle dell’Unitalsi, anche 9 medici, una decina di infermieri, 72 malati (di cui 32 in barella) e 7 sacerdoti. I sacerdoti, in particolare, accompagneranno i pellegrini nel percorso giubilare di speranza. “Non vengo per me – ha confessato un anziano nei giorni scorsi -, ma per chiedere a Maria di intercedere per il dono della pace nel mondo”.Ai piedi dell’Immacolata i pellegrini porteranno anche le intenzioni di preghiera raccolte nel mese di maggio, durante la peregrinatio nelle parrocchie della statua della Madonna di Lourdes.

Nel pomeriggio di mercoledì, all’interno dei vagoni del treno bianco, la messa, nella memoria liturgica di san Gregorio Magno, presieduta dal vescovo Michele, che, riflettendo sul brano del Vangelo (Lc 4,38-44) – la guarigione della suocera di Pietro e di altri malati -, ha messo in luce come Gesù si china sull’umanità ammalata, ferita e preda del male. “Mancheremmo al mandato di Gesù, mancheremmo al suo esempio, a quello che lui vuole comunicarci attraverso la parola dei Vangeli e delle Scritture sante se non camminassimo insieme all’umanità dolente e ferita, malata, abbandonata – ha ricordato il Vescovo -. E mancheremmo se non ci sentissimo tutti, indipendentemente dalle nostre condizioni di salute o di vita, davvero tutti bisognosi di questo sguardo pieno di amore”, ha aggiunto mons. Tomasi, invitando a vivere insieme l’esperienza della vita vissuta come momento di fiducia nei confronti del Padre. “Qualunque cosa passi nel nostro cuore, accettiamola e poniamola a Lui e da Lui chiediamo risposta, consolazione e vicinanza, guarigione e liberazione”.

E poiché la nostra vita è catturata da tante preoccupazioni e difficoltà, ecco l’invito del Vescovo: “Facciamoci aiutare da colei che sta vivendo pienamente le primizie della forza della resurrezione di Cristo, Maria, che è viva in anima e corpo con Lui e con amore di madre ci conduce a Lui e sempre ci dice “Fate quello che lui vi dirà”. Lasciamoci condurre a Gesù da Maria, lasciamoci prendere per mano e accogliamo le mani del Signore che si impongono sulle nostre attraverso quelli che di noi si prendono cura e attraverso quelli che noi benediciamo quando diciamo grazie nel momento della prova”.

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