Penso che molti, come me, siano rimasti inizialmente un po’ sorpresi dalla elezione al pontificato del...
Udienza di papa Leone ai seminaristi del Triveneto: “Non pensatevi soli, e nemmeno da soli”








“Il cuore inquieto” di Sant’Agostino è la bussola alla quale Papa Leone XIV fa riferimento, perché capace di orientare il percorso di chi risponde alla chiamata al sacerdozio. Quei turbamenti, infatti, diventano momenti di discernimento, fanno scoprire la “sconfinata fiducia nel Signore” che va alimentata con la preghiera, i sacramenti e la Parola. È quanto il Pontefice ha raccomandato ai seminaristi della diocesi del Triveneto, mercoledì 25 giugno, prima dell’udienza generale.

“Non pensatevi quindi soli, e nemmeno da soli”. La prima indicazione di Leone XIV, che esorta a guardare a papa Luciani come modello sacerdotale, è quella di continuare “l’opera appassionante” dell’antica Chiesa di Aquileia, dono di tanti martiri, pastori e missionari. Il Papa richiama poi un passaggio delle Confessioni che ben esprime il dilemma che alberga il cuore di chi vorrebbe dedicare al Signore la propria vita. Parole che “non valgono soltanto in riferimento al celibato, che è un carisma da riconoscere, custodire ed educare, ma possono orientare tutto il vostro percorso di discernimento e di formazione al ministero ordinato”. “Queste parole vi invitano ad avere una sconfinata fiducia nel Signore che vi ha chiamato, rinunciando alla pretesa di bastare a voi stessi. E ciò vale non solo per gli anni di Seminario, ma per tutta la vita”. “La Parola di Dio e i Sacramenti – afferma il Papa - sono fonti perenni, da cui potrete sempre attingere nuova linfa”. Ma non da soli, esorta Leone XIV, servono i compagni di seminario e i formatori. “E voi, formatori, siate buoni compagni di strada: offrite loro l’umile testimonianza della vostra vita e della vostra fede. Sappiatevi tutti sostenuti dalla Chiesa, anzitutto nella persona del vescovo. L’ultima raccomandazione è di tenere lo sguardo fisso su Gesù che “desidera essere nostro amico”.
