venerdì, 25 luglio 2025
Meteo - Tutiempo.net

Summit Onu in Etiopia: forte legame tra clima e aumento dei prezzi

Il vertice sul tema dei Sistemi alimentari, che ha l’obiettivo “Fame zero”, rischia di essere solo una vetrina, mentre a pagare il conto sono sempre i più poveri e i più fragili

Il secondo summit dei Sistemi alimentari delle Nazioni unite si tiene dal 27 al 29 luglio ad Addis Abeba (Etiopia) per valutare i progressi nella trasformazione dei sistemi alimentari e rafforzare l’impegno politico per raggiungere l’obiettivo “Fame zero” (Obiettivo 2 Agenda 2030). Un obiettivo che, nonostante i proclami dei politici, si sta sempre più allontanando dalle agende degli Stati a favore della corsa al riarmo. Tra i partecipanti, anche la premier italiana, Giorgia Meloni. Ma il vertice rischia di essere solo una vetrina. La scelta della sede della capitale dell’Etiopia ha suscitato diversi interrogativi sull’opportunità di organizzare un Vertice internazionale sulla sicurezza alimentare in un Paese dove gran parte della popolazione è ridotta alla fame, e appare quasi un affronto a chi vive nelle baraccopoli di Addis Abeba.

Nel frattempo, sei organizzazioni di ricerca europee hanno pubblicato, lo scorso lunedì 21 luglio uno studio internazionale sulla rivista Environmental research letters che documenta 16 casi di impennate dei prezzi alimentari tra il 2022 e il 2024, connessi a fenomeni meteorologici resi più estremi dal clima che cambia in 18 Paesi, Italia compresa. Costi di produzione più elevati e le conseguenze dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, tra gli altri fattori. Interessante l’analisi che documenta come il cavolo sudcoreano, la lattuga australiana, il riso giapponese, il caffè brasiliano e il cacao ghanese siano tra i tanti alimenti colpiti a livello globale dagli aumenti di prezzo, a seguito di eventi climatici estremi a partire dal 2022.

I costi del clima che cambiano il carrello della spesa. Lo studio, guidato dal ricercatore tedesco Maximilian Kotz del Barcelona Supercomputing Centre, mostra come caldo anomalo, siccità e piogge estreme stiano già influenzando i mercati agricoli, causando rincari spesso localizzati, ma con effetti globali.

“Finché non raggiungeremo emissioni nette pari a zero, gli eventi meteorologici estremi non faranno che peggiorare, ma stanno già danneggiando i raccolti e facendo aumentare i prezzi dei prodotti alimentari in tutto il mondo”, ci ha detto Kotz alla domanda sulla situazione attuale.

Il ricercatore spiega come lo studio sia partito dagli effetti evidenti nel carrello della spesa, per scegliere i prodotti da analizzare. Un approccio metodologico che parte dalla vita reale e conferma come “gli aumenti dei prezzi siano stati così forti che esperti del settore e produttori locali hanno visto questi effetti direttamente e li hanno indicati alla stampa come causati da condizioni meteorologiche avverse”.

Sulla consapevolezza della gente Kotz ci precisa che “le persone se ne stanno accorgendo, perché l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari è al secondo posto nella lista degli impatti climatici che vedono nelle loro vite, secondo solo al caldo estremo stesso”, sottolineando che le famiglie a basso reddito sono spesso le più colpite quando “il prezzo del cibo sale alle stelle”.

Politica e aumento dei prezzi. Il rapporto arriva mentre il costo della vita, in particolare quello del cibo, è stato un tema chiave per molti elettori che si sono recati alle urne in tutto il mondo negli ultimi anni, compreso in Giappone, dove il prezzo del riso era al centro dell’attenzione di molti elettori che si sono recati alle urne lo scorso fine settimana.

Un dato nostrano. Il costo del cibo, in Italia, è aumentato del 3,2 percento a giugno del 2025 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Tra gli esempi analizzati dalla ricerca, vi è quello dell’olio d’oliva. Un caso emblematico il cui prezzo è aumentato del 50%, su base annua, prendendo come riferimento gennaio 2024 in tutta l’Unione europea. La causa? La grave siccità che tra 2022 e 2023 ha colpito Spagna e Italia, i due principali produttori.

Interconnessioni globali. Oltre agli effetti sui mercati nazionali, i recenti eventi climatici estremi hanno anche fatto salire i prezzi globali di importanti materie prime alimentari. Ad esempio, Ghana e Costa d’Avorio producono quasi il 60% del cacao globale. Temperature mensili senza precedenti, nella maggior parte di entrambi i Paesi, nel febbraio 2024, sommate a una prolungata siccità nell’anno precedente, hanno portato ad aumenti dei prezzi globali del cacao di circa il 300% entro aprile 2024 rispetto all’anno precedente. Effetti simili sono stati osservati per il caffè, a seguito di ondate di calore e siccità in Vietnam e Brasile nel 2024.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
10/04/2025

Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...

TREVISO
il territorio