mercoledì, 10 settembre 2025
Meteo - Tutiempo.net

Europa, il cambio di passo di Ursula

“Parole gravi”: è la stessa Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, a giudicare il suo intervento nell’aula dell’Europarlamento a Strasburgo. Il suo discorso sullo stato dell’Unione, il primo del secondo mandato, cade in un momento teso, delicato
10/09/2025

“Parole gravi”: è la stessa Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, a giudicare il suo intervento nell’aula dell’Europarlamento a Strasburgo. Il suo discorso sullo stato dell’Unione, il primo del secondo mandato, cade in un momento teso, delicato: le pressioni esterne sull’Ue - conflitti, dazi, nuove alleanze dal sapore anti-Occidente - e le divisioni interne fra governi e partiti europeisti e sovranisti, indeboliscono l’unità europea. E accelerano le critiche alla stessa Von der Leyen, da molte parti ritenuta debole, incerta, lenta nell’azione. Così, almeno nelle parole, la presidente della Commissione sembra voler risalire la china e convincere il Parlamento europeo e gli Stati membri, con un deciso cambio di passo.

“L’Europa deve combattere”. L’esordio è segnato, appunto, da “parole gravi”. “L’Europa è impegnata in una lotta. Una lotta per un continente integro che viva in pace, per un’Europa libera e indipendente. Una lotta per i nostri valori e le nostre democrazie, per la libertà e la capacità di scrivere da soli il nostro destino. Possiamo esserne certi: è una lotta per il nostro futuro”. L’Unione, dice, è essenzialmente un progetto di pace, “ma la verità è che il mondo odierno non fa sconti. Non possiamo edulcorare le difficoltà che gli europei vivono quotidianamente. Si sentono mancare il terreno sotto i piedi, sentono che le cose si fanno più difficili, proprio quando stanno lavorando più duramente. Avvertono l’impatto della crisi globale e dell’aumento del costo della vita. Guardano con preoccupazione al turbinio di eventi che vedono al telegiornale”. Perciò, “non basta aspettare che passi la tempesta. Si profila uno scontro per un nuovo ordine mondiale basato sul potere. Quindi, sì, l’Europa deve combattere e conquistarsi un posto in un mondo”.

Unità fra le forze europeiste. “Il nocciolo della questione è semplice: l’Europa è in grado di affrontare questa lotta? È abbastanza unita e consapevole dell’urgenza? Per me la scelta è chiara. L’appello che lancio oggi è quindi un appello all’unità”, ammonisce von der Leyen. Il suo intervento in emiciclo alla fine riscuoterà una decina di fragorosi applausi e un paio di standing ovation. Ma sarà anche più volte interrotta dai gruppi euroscettici.

Dito puntato su Putin. Intenso il passaggio sull’Ucraina: “La libertà dell’Ucraina è la libertà dell’Europa. Solo la settimana scorsa 26 Paesi della Coalizione dei volenterosi si sono detti pronti a far parte di una forza di rassicurazione in Ucraina o a dare un contributo finanziario, nel contesto di un cessate il fuoco. Continueremo a sostenere tutti gli sforzi diplomatici per mettere fine alla guerra, ma tutti abbiamo visto cosa intende la Russia per diplomazia. Putin rifiuta di incontrare il presidente Zelensky. Dobbiamo fare ancora più pressione sulla Russia perché si sieda al tavolo dei negoziati”. Von der Leyen qui non usa giri di parole: “La Russia ha scatenato questa guerra ed è la Russia a dover pagare”.

Gaza e Israele. “Quello che sta accadendo a Gaza ha scosso le coscienze di tutto il mondo. Persone uccise mentre implorano di ricevere cibo. Madri che si stringono ai corpi senza vita dei propri bambini. Queste immagini sono semplicemente devastanti”. Von der Leyen riesce finalmente a prendere posizione sulla situazione nella Striscia e in Cisgiordania. “Sospenderemo il nostro sostegno bilaterale a Israele - dichiara -. Interromperemo tutti i pagamenti nei settori interessati, senza compromettere la collaborazione con la società civile israeliana o lo Yad Vashem”. Segue l’intenzione di creare un gruppo di donatori per la Palestina (Palestine donor group), che preveda uno strumento dedicato alla ricostruzione di Gaza. L’obiettivo dell’Europa dev’essere “sempre stato lo stesso: garantire una sicurezza concreta per Israele e un presente e un futuro sicuri per tutti i palestinesi”. (Gianni Borsa)

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
10/04/2025

Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...

TREVISO
il territorio
05/09/2025

È un ritorno molto gradito, anche quest’anno a Treviso, quello dell’Alzheimer fest, una vera e propria...