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A Mogliano Veneto la rigenerazione degli immobili parrocchiali è una sfida che vede tutti coinvolti

Al teatro Busan si è svolto il primo incontro pubblico pastorale di un percorso partecipativo promosso dalla Collaborazione pastorale, che “ragiona” sugli immobili parrocchiali esistenti, per comprenderne il reale valore e immaginare, se necessario, funzioni nuove

Nella Collaborazione pastorale di Mogliano Veneto, da qualche mese, si sta lavorando a un percorso partecipativo che ragiona sugli immobili parrocchiali esistenti, per comprenderne il reale valore e immaginare, se necessario, funzioni nuove, a partire dai bisogni espressi dalla stessa comunità locale. È una proposta molto innovativa in quanto a strumenti e metodologie applicate, gestita tecnicamente dagli esperti di 593 Studio.

Sabato pomeriggio 11 ottobre c’è stato un evento pubblico, al cinema teatro Busan, intitolato “Fatti spazio, creiamo luoghi! Mogliano in progetto, un’occasione per immaginare insieme”, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, momento aperto a tutti i soggetti coinvolti nel progetto partecipato, alle parrocchie in primis, alle scuole e alle associazioni locali, ma anche alla città in generale. La chiamata all’azione (tecnicamente definita “ingaggio”, dall’inglese “engagement”), ha registrato un ottimo riscontro. Al di sopra delle aspettative, come ha dichiarato lo stesso parroco, don Samuele Facci, nel tirare le fila del pomeriggio di laboratori organizzati fra il Busan, l’oratorio parrocchiale don Bosco e l’abbazia. Persone di tutte le età, a partire dai ragazzini delle medie, si sono messi in gioco attivamente per pensare insieme a come migliorare gli spazi della loro città.

Una bella sfida! Questa fase iniziale di analisi, dovrebbe chiudersi entro fine anno. Sabato, intanto, sono stati presentati in plenaria i primi dati raccolti dal progetto.

Il percorso e gli strumenti utilizzati

“Questo cammino di condivisione - ha spiegato don Samuele - nasce già qualche anno fa. Mettere insieme le parrocchie, perché possano lavorare bene insieme, riteniamo sia un’esigenza, ma anche una virtù da applicare”.

Nel progetto presentato alla comunità di Mogliano, si legge: “La co-progettazione degli spazi della Collaborazione può diventare un vero e proprio atto trasformativo, capace di generare decisioni realmente condivise e collettive. Questa azione diventa strategica in un quadro in cui la Chiesa, dopo il Concilio Vaticano II, ha intrapreso un cammino sinodale, che invita a processi di ascolto e decisione condivisa. Poiché, a fronte di processi di secolarizzazione, ci troviamo di fronte a un esubero di strutture che rischiano di non essere pienamente vissute dalle comunità”. Il territorio moglianese, come altri del Veneto, “costituisce una rete policentrica, di cui le chiese e gli oratori costituiscono punti di riferimento fondamentali. Gli otto poli parrocchiali della Collaborazione hanno caratteristiche diverse, con Santa Maria Assunta che riveste un ruolo centrale, e le altre parrocchie più periferiche. Pur riconoscendo a Santa Maria una funzione centrale e strategica, l’obiettivo è costruire una rete capace di unire e sostenere tutti i poli parrocchiali, attraverso strategie condivise”. Il percorso è cominciato a dicembre 2024, con il coinvolgimento, innanzitutto, dei parroci, del Consiglio della Collaborazione pastorale e dei Consigli pastorali delle singole parrocchie, compresi i Consigli per gli affari economici. Ci sono stati una prima decina di incontri, di presentazione e ascolto, per raccogliere dati, informazioni, idee sulle strutture parrocchiali, compresa la definizione dei cosiddetti “luoghi del cuore”, quegli spazi particolarmente cari alle singole comunità. Poi sono state progressivamente coinvolte le comunità parrocchiali (che hanno risposto tramite la compilazione di cartoline), i gruppi animatori, il Consiglio comunale dei ragazzi e 29 classi delle scuole medie moglianesi.

Una chicca del progetto sono state le cosiddette “passeggiate urbane”, per visitare anche gli spazi delle altre parrocchie, che ha consentito di conoscere e prendere coscienza dell’esistente. Un’altra evidenza è sapere che solo una piccola parte (circa il 20%) del patrimonio immobiliare della Chiesa italiana, dato confermato a Mogliano, è rappresentato da edifici di culto. Nella presentazione c’è stata anche la proiezione di due video realizzati rispettivamente dagli animatori parrocchiali e da un gruppo di giovanissimi, coordinati dagli educatori della cooperativa sociale La Esse, che durante l’estate hanno fatto una breve esperienza di coabitazione. Nei desideri dei ragazzi ci sono, soprattutto, più spazi verdi, una piscina comunale, spazi multidimensionali dove poter praticare molteplici sport, spazi pubblici gratuiti dove potersi incontrare, maggiori spazi museali, più concerti.

Tre cose fondamentali emerse da questa prima fase sono: gli spazi parrocchiali hanno un grande potenziale d’uso per la città, ma una parte di essi è al momento poco utilizzata; è importante lavorare in rete; la condivisione di spazi e necessità a livello territoriale abilita processi di conoscenza e scambio che possono generare nuove opportunità di relazione e azione.

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09/10/2025

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