Il Governo Netanyahu
In questo, il Governo di Benjamin Netanyahu, tenuto sotto scacco dalla destra estrema,...
Apre in questi giorni al Palazzetto una stanza allestita per accogliere durante la notte persone senza fissa dimora. La disponibilità è rinnovata dalle parrocchie della collaborazione che, attraverso la Caritas cittadina, si sono organizzate per assicurare la gestione del servizio e la presenza costante.
 Apre in questi giorni al Palazzetto una stanza allestita per accogliere durante la notte persone senza fissa dimora. La disponibilità è rinnovata dalle parrocchie della collaborazione che, attraverso la Caritas cittadina, si sono organizzate per assicurare la gestione del servizio e la presenza costante. “Abbiamo pensato di allestire per i mesi più freddi una decina di posti letto – spiega mons. Dionisio Salvadori, parroco del Duomo di Castelfranco -, così da offrire un ricovero a quanti vivono di fatto per strada”. In realtà questo è il secondo anno di esperienza, che si protrarrà tra dicembre ed indicativamente febbraio. I volontari hanno realizzato alcuni muretti in cartongesso cosicché ogni letto con comodino è separato da quello vicino, perché il servizio sia dignitoso e comunque accogliente. C’è un regolamento ferreo che va rispettato: l’ingresso alla sera è fissato ad un’ora precisa così come l’uscita; non si possono portare alcolici né tanto meno droghe o fumo; ogni ospite deve osservare un comportamento decoroso e rispettoso degli ambienti e degli altri. A turno alcune persone della Caritas accoglieranno chi arriva, offriranno una bevanda calda e vigileranno durante la notte.
“Credo sia, prima di tutto, un gesto di umanità verso coloro che, per motivi diversi, hanno perso la loro corsa nella vita o sono rimasti molto indietro – riflette ancora mons. Salvadori -. Ma, ancora di più è la nostra risposta cristiana al Vangelo sempre attuale che ci dice: «Ero nudo e mi avete vestito, straniero e mi avete accolto». E’ il modo per continuare ad essere prossimi ai più poveri, sui passi di papa Francesco che anche nella sua ultima visita in Myanmar e Bangladesh ha voluto incontrare gli ultimi”.