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Disagio giovanile, premiate le ragazze e i ragazzi del progetto “WeGet2Do”

Evento finale mercoledì 25 ottobre nell’auditorium della Provincia di Treviso: presentati docufilm, podcast, spettacolo di danza a tema le scuole superiori aderenti, Isre, collegio Astori, cooperativa Comunica e Fattibillimo aps.

Si è tenuto questa mattina, mercoledì 25 ottobre, negli spazi dell'Auditorium al Sant'Artemio, l'evento finale del progetto WeGet2Do, iniziativa avviata a fine dell'anno scorso e rivolta a ragazze e ragazzi dai 14 ai 35 anni che vivono una condizione di disagio, con l'obiettivo di realizzare attività di sensibilizzazione, spettacoli e docufilm per affrontare il tema e sensibilizzare la comunità. Presentati dai giovani partecipanti il docufilm, i podcast, lo spettacolo di danza a tema insieme alle scuole superiori aderenti, Isre, collegio Astori, cooperativa Comunica e Fattibillimo aps. Al termine, la consegna di un piccolo riconoscimento a ragazze e ragazzi che si sono distinti per l'originalità creativa.
A prendere parte all'evento, su delega del presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, il consigliere provinciale delegato alla Cultura Roberto Fava, la dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, Barbara Sardella, i partner che hanno collaborato allo sviluppo delle attività del progetto: Isre-Istituto superiore internazionale salesiano di ricerca educativa di Venezia, Fattibillimo aps, il collegio Astori e la cooperativa Comunica. Il progetto è stato inoltre supportato dall’Ufficio Scolastico Provinciale e dall’ULSS 2 di Treviso. Presenti anche Restera Produzioni, che ha seguito i giovani nella realizzazione del cortometraggio, le scuole superiori Itt Mazzotti di Treviso, Is Besta di Treviso, l'istituto Einaudi Scarpa di Montebelluna, l'istituto Astori, Collegio Immacolata di Conegliano, il liceo Duca Abruzzi di Treviso, che hanno partecipato al progetto.

“WeGet2Do” era stato candidato dalla Provincia di Treviso al bando nazionale Upi dedicato alle Politiche giovanili, ottenendo il finanziamento di 50.000 euro messo a disposizione dall'Unione Province italiane per ideare e sviluppare attività che favorissero il benessere sociale contrastando le situazioni di disagio innescate dalla pandemia del 2020 e, in generale, dalle difficoltà vissute da giovani cittadine e cittadini dai 14 ai 35 anni, sia a livello individuale sia professionale.

Durante l'evento sono state presentate le testimonianze di ragazze e ragazzi che hanno partecipato nell'ultimo anno ai laboratori ed eventi inseriti nel progetto: laboratori didattici per far emergere le parole del disagio negli istituti superiori della provincia di Treviso, podcast sul disagio giovanile, elaborati dagli studenti della webradio Astori, rigenerazione di uno spazio pubblico al parco della Storga, insieme alla cooperativa Comunica, un cortometraggio sui temi delle difficoltà relazionali, isolamento e timori sociali, e uno spettacolo di danza insieme ai giovani diversamente abili dell'associazione Fattibillimo di Mogliano Veneto. L'esperienza del progetto è stata, inoltre, raccontata tramite un docufilm, proiettato in auditorium.

A chiudere l'evento, l'assegnazione di un premio di 330 euro a 9 ragazze e ragazzi che si sono distinti per l'originalità delle attività realizzate, l'impegno e l'approfondimento del tema del disagio giovanile nei vari ambiti: cortometraggi, danza e webradio: Giada Giulia Bettiol, Barbara Toniolo, Marta Ferro, Francesco De Marchi, Beatrice Vianello, Alessandro Vecchiato, Lorenzo Mansi, Elena Rubinato, Alessia Greggio.

“Oggi con grande soddisfazione abbiamo presentato i risultati del progetto “WeGet2Do”, per il quale abbiamo ottenuto un importante finanziamento da Upi nazionale, con il quale la Provincia di Treviso ha coinvolto mille giovani nel corso dell'ultimo anno – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia, e di Roberto Fava, consigliere delegato che oggi ha partecipato all'evento – abbiamo a cuore il benessere delle cittadine e dei cittadini di tutte le età e la fascia 14-35 ha subito più pesantemente, insieme agli anziani, gli effetti del lockdown: una condizione di isolamento che ha in qualche modo “bloccato” momenti delicati di vita come il percorso nelle scuole superiori, all'università e l'ingresso nel mondo del lavoro con serenità. Questo progetto della Provincia, insieme al prezioso lavoro sinergico con i partner, ha voluto essere un modo per dare voce alle difficoltà dei giovani, metterli in contatto e dare loro una nuova prospettiva per il futuro”

“Ringrazio davvero la Provincia per la cura e la sensibilità che sempre dimostra non solo nell'ideazione dei progetti di edilizia scolastica nelle scuole superiori per realizzare spazi adeguati e attenti alle esigenze dei giovani, ma anche come in questo caso a quelle dimostrare in progetti paralleli, volti proprio a ragazze e ragazzi che si mettono in gioco in prima persona – sottolinea Barbara Sardella, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale -. L'Ufficio scolastico ha collaborato e partecipato diffondendo l'iniziativa nelle scuole, lieti di consolidare la già proficua sinergia con la Provincia di Treviso”.

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