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Il “grazie” della comunità di Istrana a Lina Pietroboni

Il Vescovo ha celebrato il funerale della catechista, scomparsa improvvisamente a Roma, mentre partecipava al Giubileo degli adolescenti
08/05/2025

Una donna appassionata, una catechista instancabile, una testimone di pace e di Vangelo: così la comunità di Istrana ha salutato Lina Pietroboni, tornata alla Casa del Padre sabato 26 aprile, mentre si trovava a Roma, per accompagnare i ragazzi di Istrana al Giubileo degli adolescenti.

Originaria della Puglia, Lina viveva a Istrana con il marito, Daniele, genitori di Walter e Stefania. Lavoratrice instancabile e punto di riferimento per la parrocchia, Lina ha lasciato un’impronta indelebile nella vita di tante persone, specialmente dei più giovani. Per oltre vent’anni, ha donato tempo, cuore e competenze al servizio della catechesi: era coordinatrice del gruppo catechisti della Collaborazione pastorale di Istrana, componente del Consiglio pastorale, animatrice del Grest, e catechista dei ragazzi di terza media. Aveva frequentato il Biennio diocesano per catechisti, a testimonianza della sua dedizione e serietà nel servizio ecclesiale.

Alla celebrazione del funerale, presieduta dal vescovo Michele, la chiesa era gremita. Tante persone, amici, fedeli, famiglie, e i ragazzi, tutti in maglietta gialla. Erano con lei a Roma: la convocazione, questa volta, è stata dolorosa, ma colma di riconoscenza. Durante l’omelia, il Vescovo ha ricordato che “la vita piena nella risurrezione è fondamento di ogni speranza: per quanto doloroso e ingiusto sia il passaggio di Lina, è un passaggio di vita in vita”.

La liturgia è stata accompagnata da segni e parole che parlano di vita donata: dal canto iniziale “Non pensare alle cose di ieri, cose nuove fioriscono già”, al brano evangelico dei pani e dei pesci, simbolo di un’offerta semplice che, nelle mani del Signore, diventa abbondanza per tutti. Così è stata la vita di Lina: caparbia, competente, tenace, generosa, appassionata.

La canzone finale che ha chiuso la celebrazione è stata un ulteriore segno di speranza e fiducia nel Signore. Il ritornello echeggiava nella chiesa, come un soffio di vita nuova: “Soffierà, soffierà, il vento forte della vita, soffierà sulle vele e le gonfierà di te”. Il parroco, don Fabio Baracco, l’ha ricordata con parole tratte dal Salmo: “Una cosa ho chiesto al Signore: abitare nella sua casa”. E ha aggiunto: “Ora Lina abita nella casa del Signore. Noi, qui, portiamo nel cuore il ricordo del bene vissuto insieme: la gioia che sapeva trasmettere, la bellezza che ha coltivato, l’amore che ha testimoniato. La sua presenza continuerà ad abitare la vita della comunità. Grazie, Lina, per la tua passione per la famiglia, per la tua dedizione al lavoro, per la tua fede luminosa. Grazie, Signore, per avercela donata”.

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