sabato, 26 aprile 2025
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La gente è a casa e si consola con la pasta. Sgambaro aumenta la produzione

 Pierantonio Sgambaro, presidente dell’omonimo pastificio di Castello di Godego, può essere soddisfatto di due cose: attorno a sé non ha nessuno infettato dal virus e la sua azienda è una di quelle che l’attuale contingenza non solo non penalizza, ma anzi sta facendo crescere.

“C’è un insegnamento che viene da quest’epidemia: certe stupidaggini si possono eliminare, mentre l’essenziale torna in primo piano: il valore della persona, lo stare insieme, l’ambiente…”. Pierantonio Sgambaro, presidente dell’omonimo pastificio di Castello di Godego, può essere soddisfatto di due cose: attorno a sé non ha nessuno infettato dal virus e la sua azienda è una di quelle che l’attuale contingenza non solo non penalizza, ma anzi sta facendo crescere.

Le persone sono a casa, forzatamente. E a casa c’è tempo per cucinare. E che cosa fa clima di casa più della pasta? Si spiega così il forte incremento della richiesta, che come veicolo ha quasi sempre la spesa nella grande distribuzione: “Una richiesta che compensa abbondantemente – precisa Sgambaro – le mancate vendite nel settore della ristorazione e delle mense”.

L’azienda di Castello di Godego ha fatturato una ventina di milioni nel 2019, decisamente in crescita nel 2020. Così il pastificio, nato nel 1947, nel mese di marzo di quest’anno ha aumentato la capacità produttiva del 20% a fronte di una domanda del mercato italiano che ha segnato il +25% rispetto a febbraio. Le vendite all’estero sono aumentate anche di più: del 40%. Il pastificio sta producendo al giorno oltre 120 tonnellate di pasta, contro la media di 100 tonnellate. A trainare la crescita, è anche l’e-commerce: la richieste tramite Amazon sono quadruplicate in soli 15 giorni.

E, naturalmente, nello stabilimento si lavora con grande lena. E con carichi di lavoro impegnativi, precisa il presidente della società, visto che alcuni dei circa cinquanta dipendenti hanno chiesto il congedo per accudire i figli piccoli che non possono andare a scuola o parenti anziani. Perciò, per quelli rimasti, che lavorano anche di sabato e con turni ampliati, c’è da correre. “Ma questi sono i momenti – commenta Pierantonio Sgambaro – in cui si tasta con mano i valori della condivisione, della solidarietà e dell’impegno”. Un comportamento ripagato più che con bonus retributivi con misure di tutela delle persone. Oltre a quelle di base – l’ingresso nell’area produttiva è consentito solo ai dipendenti, tutti dotati di mascherina, e solo previo controllo della temperatura corporea, due volte al giorno – è stata accesa un’assicurazione per cui, se un lavoratore si ammalasse, gli sarebbero garantite indennità e specifici servizi di assistenza. Comunque, la situazione attuale qualche problema all’azienda l’ha creato: “Sì, all’inizio, con i trasporti verso l’estero, bloccati. Adesso tutto sembra risolto”. E non è un dettaglio, visto che le esportazioni crescenti prendono la strada dell’Austria e della Germania, ma si stanno aprendo vie ben più lunghe: “Abbiamo iniziato a vendere a Hong Kong: riforniamo un centinaio di negozi, ma puntiamo a trecento. E poi stiamo entrando in Australia”. Sgambaro, entro il 2025, conta di ampliare la quota di produzione esportata fino al 30-35%. Ma c’è qualcos’altro che fa riflettere Pierantonio Sgambaro. “L’ambiente. In questi giorni ho rivisto l’acqua limpida nel fiume vicino a casa mia. Da anni puntiamo alla sostenibilità e ci approvvigioniamo di grano italiano, per ridurre al minimo trasporti e inquinamento. Ma sto aspettando che escano i camion elettrici: il primo lo compro io”.

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