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Taglio del nastro per due nuovi progetti di cohousing a Treviso

Sorrisi ed emozioni sincere mercoledì scorso 23 settembre a Treviso, durante il taglio del nastro di due esperienze di cohousing (appartamenti condivisi), dove si sono trasferiti da qualche giorno una decina di ragazzi con disabilità. Si tratta di tappe importanti per l’autonomia di questi giovani adulti, che stanno costruendo percorsi di crescita, con il sostegno degli operatori e delle loro famiglie, per un progetto di vita felice e rispettoso dei singoli individui, che vada incontro ai loro desideri.
I due cohousing si trovano rispettivamente in zona Ca’ Foncello, dove ha sede la coop sociale Quadrifoglio e a Monigo, dove si trova la coop sociale Solidarietà, entrambe operative da anni nell’ambito della disabilità.
In particolare, le due iniziative sono stati possibili grazie ai fondi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. I due progetti finanziati si chiamano “Real life – Percorsi di residenzialità e occupabilità inclusivi” e “Home and job tales – Racconti di casa e lavoro”, Missione 5, Componente 2, con Ats_9 capofila il Comune di Treviso e in coprogettazione con l’azienda Ulss 2 Marca Trevigiana. Diciotto i soggetti coinvolti nelle due Associazioni temporanee di scopo che hanno dato vita a tali interventi: Rete Interagendo, guidata da coop Solidarietà, e Racconti di rete, con capofila la coop Castel Monte. Due realtà radicate nel territorio della Marca trevigiana, che uniscono cooperative, associazioni, famiglie ed enti del Terzo settore. Insieme hanno costruito una progettualità articolata e ambiziosa, con un investimento complessivo di oltre 1 milione e 400 mila euro.
Ai due tagli del nastro del 23 settembre erano presenti Mario Conte (sindaco di Treviso), Gloria Tessarolo (assessora alla Città solidale e inclusiva, Famiglia e disabilità), Alberta Giomo (direttrice dell’Unità operativa complessa Disabilità e non autosufficienze del Distretto Treviso Nord di Ulss 2), Lucia Cavallin (referente progettuale della Rete Interagendo), Eugenio Anzanello (presidente della Rete Interagendo), Antonio Zamberlan (presidente della coop Solidarietà).
“Il Pnrr ci ha consentito di costruire queste strutture, per dare sollievo ai ragazzi e alle loro famiglie, affinché i genitori non temano l’abbandono dei figli. Importante è fare le cose fatte bene, - ha detto Antonio Zamberlan - poiché significa che ci sono stati impegno, professionalità, passione, persone che ci hanno creduto e hanno usato bene i soldi pubblici. Un grazie a tutti, a cominciare dagli operatori delle cooperative che hanno lavorato per questo obiettivo comune”.
Casa Quadrifoglio. La cooperativa Il Quadrifoglio ha avviato un appartamento dedicato allo sviluppo delle autonomie, pensato su misura per chi – come Stefano, Arianna, Gustavo e Alessia – sta cercando di realizzare il proprio progetto di vita, sia sul piano abitativo che su quello lavorativo.
Il contesto di prossimità è un elemento importante: l’appartamento è inserito in un condominio variegato, che favorisce scambi e sinergie. Il coinvolgimento della comunità diventa così occasione di conoscenza e inclusione. Allo stesso tempo, la collocazione nel quartiere e la vicinanza al centro città consentono ai residenti di accedere in autonomia alle opportunità del territorio.
Le attività previste dal progetto hanno permesso a ciascun residente di mettersi alla prova anche in percorsi occupazionali, oltreché di rafforzare le proprie competenze digitali grazie ai corsi condotti da Informatici senza frontiere. Da queste competenze sono nate collaborazioni importanti, come quella con InnoTv presso il coworking del Comune, che hanno reso possibile il coinvolgimento in attività di coworking di valore non solo per i residenti, ma per l’intera comunità.
Casa delle Stelle. Il cohousing Casa delle Stelle, dove abitano Leonardo, Emma, Benedetta, Matteo, Mario Pio e Maria Chiara, nasce nella sede storica della cooperativa Solidarietà, immersa nel verde del quartiere di Monigo. Nell’area di Monigo, la presenza della comunità alloggio “Casa del Sole”, dei centri diurni Astrolabio e Stella Polare, e della cooperativa agricola Topinambur, insieme alla vitalità di un quartiere residenziale popolato da famiglie e giovani, offre ai residenti un ambiente ricco di relazioni, eventi e occasioni di socialità, fortemente inclusivo.